Corona del Rosario Francescano
Il Rosario Francescano è una modalità di preghiera del Rosario tipica dei frati Francescani, che ha avuto origine nel XV secolo e che viene ancora praticata oggi. Questa preghiera, nota anche come il “Rosario delle sette Beatitudini della Vergine Maria“, è una tradizione cattolica che si basa sulla recitazione di preghiere e la meditazione sulla vita di Gesù e della Vergine Maria.
Il Rosario Francescano è costituito da sette decine di Ave Maria, ciascuna delle quali è dedicata a una delle sette Beatitudini della Vergine Maria. La preghiera viene spesso accompagnata dalla recitazione di salmi e dalla meditazione sulla Parola di Dio. I fedeli che praticano il Rosario Francescano spesso lo fanno come un modo per entrare in contatto con il divino e per cercare conforto e guida spirituale.
La storia della Corona Francescana
La Corona Francescana è una preghiera devozionale che ha avuto origine nel XV secolo nella tradizione cattolica. La preghiera è stata sviluppata dai frati Francescani come un modo per meditare sulla vita e sull’insegnamento di San Francesco d’Assisi. La Corona Francescana è costituita da una serie di meditazioni e preghiere che sono state ispirate dalla vita di San Francesco e dal suo amore per Dio e per il prossimo.
La Corona Francescana è composta da tre decine di Ave Maria, ciascuna delle quali è dedicata a uno dei tre pilastri della spiritualità di San Francesco: povertà, umiltà e obbedienza. Ogni decina è preceduta da una meditazione che aiuta a riflettere su uno dei valori fondamentali della vita di San Francesco. La preghiera viene spesso accompagnata dalla recitazione di salmi e dalla meditazione sulla Parola di Dio.
La Corona Francescana è diventata molto popolare nel corso dei secoli e viene ancora praticata oggi da molti fedeli cattolici in tutto il mondo. Molti la vedono come un modo per entrare in contatto con la spiritualità di San Francesco e per cercare conforto e guida spirituale nella propria vita.
Secondo lo storico francescano padre Luke Wadding (1588-1657), l’inizio del rosario francescano risale al XV secolo. Si racconta che la Beata Vergine Maria apparve ad Assisi a un novizio francescano di nome Giacomo nel 1422. Da bambino, Giacomo era solito offrire ogni giorno una corona di rose a Maria. Tuttavia, quando entrò a far parte del gruppo dei Frati Minori, dovette abbandonare questa pratica per dedicare tutto il suo tempo alla comunità francescana.
Per consolare Giacomo, la Vergine Maria gli rivelò che poteva ancora renderle omaggio in un modo diverso. Invece di intrecciare una corona di fiori, Giacomo poteva recitare ogni giorno un rosario di sette decine meditando sulle “sette gioie” di Maria. Questa pratica fu introdotta dal giovane novizio agli altri frati e si diffuse rapidamente in tutto l’ordine francescano.
Come pregare il Rosario Francescano
Nel corso degli anni, il rosario francescano è stato chiamato con diversi nomi. Oggi è più comunemente conosciuto come “Corona dei sette gaudi” o “Rosario delle sette beatitudini della Vergine Maria”. Questo rosario è composto da sette decine ed è una forma di meditazione che si concentra su sette episodi gioiosi della vita della Beata Vergine Maria.
Mentre la maggior parte dei cattolici conosce i sette dolori di Maria, di solito non conosce le sue sette gioie. L’ordine francescano è riuscito a mantenere la tradizione di questo rosario.
Il rosario francescano inizia con l’annuncio della prima gioia. Segue la recita di un Padre Nostro e di dieci Ave Maria. Lo stesso schema si ripete per le altre sei gioie. È facoltativo aggiungere il Gloria al Padre e la Preghiera di Fatima dopo ogni decina, ma non è obbligatorio.
Le sette gioie sono molto simili ai Misteri Gaudiosi del Rosario, e sono le seguenti:
1. Annunciazione
2. Visitazione
3. Natività di Gesù
4. Adorazione dei Magi
5. Il ritrovamento di Gesù nel Tempio
6. Resurrezione di Gesù
7. Assunzione di Maria al Cielo
Dedicarci ai sette momenti gioiosi della vita di Maria ci ricorda che la nostra vita non è solo piena di sofferenze; ci sono molti momenti gioiosi che vanno condivisi e celebrati.