Marienfried (1940-1946)

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Baviera, 1940. La sedicenne Barbara Ruess cercava il rosario che aveva perso il giorno prima passeggiando tra gli alberi vicino a Pfaffenhofen, dalle parti di Ulm.

Incontrò una donna mai vista prima che le disse di aggiungere ad ogni decina del rosario queste parole: «Per la tua Immacolata Concezione, salva, proteggi, guida, santifica e governa la nostra patria». La ragazza riferì tutto al suo parroco. Da allora Barbara ebbe più volte apparizioni del suo angelo custode e di anime del Purgatorio che le chiedevano preghiere.

Finita la guerra, Ulm era completamente distrutta ma Pfaffenhofen (che si era votata alla Madonna) era stata risparmiata. Nel 1946 la giovane, con il parroco e la sorella di quest’ultimo, passeggiavano nel luogo in cui sei anni prima era avvenuto l’incontro con la sconosciuta. Questa ricomparve ma solo Barbara poté vederla e ascoltarla.

Era il 25 aprile e fu quella la prima delle apparizioni della Madonna alla Ruess. Ce ne furono altre due, sempre il 25 del mese. Nell’ultima di esse, la Madonna ricordò la consacrazione del mondo al suo Cuore Immacolato, così come aveva chiesto a Fatima nel 1917. Disse di essere la «Grande Mediatrice delle Grazie». Era luminosissima e attorno a lei stavano molti angeli. Scrive Joachim Bouflet nel suo Apparizioni mariane antiche e moderne (San Paolo) che, con l’autorizzazione del vescovo di Augusta, sul luogo (poi chiamato Marienfried, «pace di Maria») fu costruita una cappella. Per l’afflusso di pellegrini questa cappella si rivelò presto insufficiente e venne trasformata in una chiesa vera e propria.

Santuario di Marienfried, situato nella parrocchia di Pfaffenhofen, piccolo borgo della Baviera, a 15 km di distanza dalla città tedesca di Neu-Ulm. Non possiamo limitarci a presentare il luogo sacro e la devozione che lo caratterizza, bensì partiremo dall’evento da cui tutto questo ha avuto origine, ovvero dall’iniziativa della Madonna che ha portato i fedeli a sviluppare la devozione che caratterizza il santuario di Marienfried.

Si tratta dunque di partire dalle apparizioni della Vergine e dai messaggi da Ella consegnati nel 1946 alla veggente, Barbara Ruess, per cogliere in tutta la sua forza e urgenza l’appello alla conversione che da Mariefried si rivolge a tutto il mondo. Apparizioni che, a detta di mons. Venancio Pereira, vescovo di Fatima che visito il santuario tedesco nel 1975, costituiscono “la sintesi della devozione mariana del nostro tempo”. Già queste parole sono sufficienti a evidenziare un legame tra Fatima e Marienfried, secondo una chiave di lettura che permetterà di legare queste apparizioni al più ampio disegno mariano degli ultimi due secoli, da Rue du Bac ai nostri giorni.

Marienfried è infatti connotato da un forte linguaggio apocalittico che, in questi ultimi tempi, rilancia un estremo invito alla conversione e alla penitenza, unitamente a un forte richiamo nei confronti dei piani satanici contro l’umanità e il mondo contemporaneo.

Insomma, l’interesse che possiamo nutrire nei confronti di queste apparizioni mariane non sta solamente nel valore attuale del messaggio in esse contenuto, bensì anche nell’aiuto che esse offrono per una miglior comprensione del quadro complessivo delle grandi apparizioni moderne.

La Chiesa non si è ancora pronunciata con definitività sul valore soprannaturale di queste apparizioni, per cui non possiamo che riferirne in termini di pura testimonianza umana, non intendendo in alcun modo anticipare o indirizzare il giudizio della Chiesa, limitandoci invece a esporre i contenuti del messaggio per offrire uno stimolo alla devozione mariana.

Bisogna però dire che, nonostante il silenzio che ha avvolto il messaggio di Marienfried a causa del mancato riconoscimento dell’autorità ecclesiale, non sono mancati i frutti spirituali, nei termini di conversioni del cuore e di ritorno alla fede. Se l’albero si riconosce dai frutti, secondo il detto evangelico, si può dire che il crescente numero di pellegrini che si recano al santuario di Marienfried – cioè di Maria-Pace – siano una prova della bontà dell’albero.

Partiamo dunque dai fatti. O meglio, dall’antefatto. La protagonista è, come nel caso di ogni apparizione, la Madonna. Ma lo strumento di cui Ella si serve è, in questo caso, una giovane veggente. Si tratta di Barbara Ruess.

Barbara è la prima di sei fratelli e nasce il 15 giugno 1924 nel paese di Pfaffenhofen. Di carattere socievole e buono, riceve una solida educazione religiosa, partecipando regolarmente alla Santa Messa e accostandosi frequentemente alla Santa Comunione. La pratica all’epoca non era così diffusa, ma Barbara sin dall’infanzia sente il desiderio di stare sola e confidarsi con Gesù.

Fatta la Prima Comunione nel 1934, rimane orfana della madre nel 1938 e si trova a dover badare ai fratelli minori. In quello stesso anno, l’8 dicembre, si consacra totalmente alla Madonna secondo la devozione del Montfort. Nel 1939 il padre si risposa e Barbara può seguire liberamente la propria vocazione.

Dopo i fatti celesti di cui renderemo conto tra poco, Barbara sviluppa alcuni doni mistici particolarissimi, come la capacità di espiare le colpe per le anime purganti, di percepire la situazione di peccato mortale dei fedeli che le si presentavano, soprattutto durante la Messa, e infine il vivere la passione di Cristo, durante il cosiddetto periodo della “stimmatizzazione” che va dal 21 febbraio 1947 al 1950 quando, al ritorno da un pellegrinaggio a Roma e Assisi, ottiene la grazia che le stimmate divengano invisibili.

Un’esperienza traumatica che la veggente si trova a vivere è il rapimento, dal 25 al 28 marzo 1950, a opera di una setta satanica che la sottopone a riti blasfemi, con l’intenzione poi di ucciderla. Barbara si salva solo grazie al pentimento di un membro della setta che la libera e la riporta a casa.

Affidatasi completamente a Dio per quanto riguarda la propria vocazione, si sposa nel 1952. Diviene madre di 5 figli e conduce una vita “normale”, di moglie e di madre, impegnandosi in parrocchia insieme al marito.

Ammalatasi nel 1966 di sclerosi multipla, muore il 4 novembre 1996 a Gaisburen.

Marienfried Apparizioni

Prima di entrare nel vivo dei fatti – vale a dire l’apparizione della Madonna a Barbara Ruess il 13 maggio 1940 e le tre apparizioni del 1946, nei giorni 25 aprile, 25 maggio e 25 giugno – anticipiamone lo sviluppo successivo. Già nei primi mesi del 1946 si progetta la cappellina che si era fatto voto di costruire per la scampata distruzione di Pfaffenhofen durante la guerra, secondo il voto emesso nel 1944 dal parroco Humpf. Grazie alle offerte dei fedeli, in breve l’edificio sacro è completato e viene benedetto e inaugurato il 18 maggio 1947, ponendovi all’interno l’immagine della Madonna “tre volte ammirabile”. Ancora nel 1946, il parroco don Humpf redige la relazione completa delle apparizioni della Vergine a Barbara Ruess, inviandola alla curia episcopale di Augsburg. Il vescovo nomina immediatamente una Commissione che termina le proprie indagini nel 1950, affermando che nei messaggi di Marienfried non vi era nulla di contrario alla fede cattolica e tuttavia, non essendovi elementi miracolosi evidentemente collegati, non si poteva ravvisare l’orgine soprannaturale del fenomeno stesso. Conseguentemente, il parroco di Pfaffenhofen ha il divieto di diffondere il messaggio di Marienfried tra i fedeli, per non dare l’impressione di un avallo ufficiale anzitempo. Nel mentre, si può però andare a pregare alla cappellina, aperto giorno e notte. Tali limitazioni sono sospese nel 1966. Da quella data è possibile celebrare messa nella cappella-santuario di Marienfried, dove è permesso altresì custodire il Santissimo Sacramento. Vengono concessi i permessi ecclesiastici per stampare il Rosario dell’Immacolata e l’Inno alla Trinità – preghiere che, come vedremo, la Madonna stessa insegna alla veggente – e per pubblicare il messaggio, esposto nell’opuscolo “Io sono il segno” (Ich bin das Zeichen) di G. Kuenzli. Frattando l’afflusso dei fedeli cresce costantemente, al punto da rendere necessaria una chiesa più ampia che viene consacrata il 23 luglio 1972 dal vescovo ausiliare di Augsburg, mons. Schmidt.

La realtà di Marienfried non è immune da attacchi del Male. Se la veggente viene rapita da una setta satanica nel 1950, possiamo dire che il demonio si scateni anche contro la Chiesa-Santuario, poiché il santuario viene profanato il 4 giugno 1970, vigilia della festa del Sacro Cuore di Gesù: il tabernacolo, contenente 200 ostie, viene asportato da mani sacrileghe e il la chiesa danneggiata in modo sprezzante; inoltre, l’edificio sacro va distrutto in un incendio il 3 agosto 1973, insieme all’immagine della Madonna in esso venerata. Una nuova chiesa viene edificata nel 1974 e benedetta dal vescovo di Augsburg, mons. Stimpfle, il 5 ottobre di quell’anno. Si realizza pure un’altra immagine della Madonna “tre volte ammirabile”. Sull’altare del santuario si può leggere l’iscrizione: “Io sono la grande Mediatrice di tutte le grazie” che, come vedremo, è il titolo con il quale la Vergine stessa si presenta a Barbara, la veggente. Nel 1981 viene edificata la “Casa Betania”, che accoglie le suore adoratrici del S. Sacramento che risiedono stabilmente a Marienfried Nel 1988 viene costruita “Casa Tabor”, come casa di accoglienza e di esercizi spirituali. Nel 1995 il vescovo mons. Dammertz intitola il santuario di Marienfried “Centro di Preghiera Maria, Madre della Chiesa”. Nel 2000 infine il vescovo di Augsburg dichiara: “Anche se gli avvenimenti del 1946, per una serie di dubbi, non possono essere considerati di carattere soprannaturale, Marienfried rimane un luogo di preghiera, un luogo di venerazione della Madre Celeste (…) secondo l’insegnamento della Lumen Gentium, 66: “Già fin dai tempi antichi, infatti, la Beata Vergine è venerata col titolo di ‘Madre di Dio’, sotto il cui presidio i fedeli, imploranti, si rifugiano in tutti i pericoli e necessità”.

Vogliamo pertanto dar conto dei fatti di Marienfried in quest’ottica: senza volerne affermare l’origine soprannaturale, bensì per illustrarne il messaggio, mostrando come esso sia in linea con la dottrina cattolica e come permetta di gettare nuova luce sui tempi che stiamo vivendo. Ora, torniamo al cosiddetto “antefatto”, cioè all’evento che prepara le apparizioni e i messaggi del 1946.

Prima apparizione di Marienfried: 13 maggio 1940

È il 13 maggio 1940, anniversario delle apparizioni di Fatima e lunedì di Pentecoste. Barbara sta passeggiando nel bosco di suo padre, limitrofo a Pfaffenhofen. Amante delle camminate, sta percorrendo la stessa strada del giorno prima nella speranza di ritrovare la corona del Santo Rosario smarrita a Pentecoste. Durante il cammino, si chiede quali misteri del rosario debba recitare, se i gloriosi o i gaudiosi. A un tratto, una bella signora la raggiunge dicendole: “Tu stai pensando che corona devi recitare. Io ti voglio insegnare un altro Rosario, e così pregheremo insieme”. Barbara le chiede: “Scusi, come mai conosce il mio pensiero? Chi è Lei?” – La signora risponde: “Non è importante saperlo; se tu reciterai con diligenza questo Rosario, imparerai a conoscermi meglio”. E le insegna il Rosario dell’Immacolata. In questo Rosario, dopo i soliti misteri, vengono recitate le invocazioni seguenti, una diversa dopo ogni Ave Maria dei cinque diversi misteri: “Per la tua Immacolata Concezione, salvaci!”, dopo ogni Ave Maria del primo mistero; “Per la tua Immacolata Concezione, proteggici!”, per il secondo mistero; “Per la tua Immacolata Concezione, guidaci!”, per il terzo; “Per la tua Immacolata Concezione, santificaci!” per il quarto; “Per la tua Immacolata Concezione, governaci!” per il quinto. La Signora propone a Barbare di recitare il Rosario per la patria, poi infuriava la Seconda guerra mondiale, dicendo: “Per la tua Immacolata Concezione, salva la nostra Patria!”, e così via per i cinque misteri. La Signora aggiunge che è sempre bene indicare una intenzione di preghiera, ricordando cioè una persona o una comunità. Barbara nota una cosa strana: la donna non prega l’intero Rosario, ma si limita a recitare il Padre Nostro e il Gloria. Terminata la preghiera, la Signora si allontana.Il viso della donna è così bello, carico di purezza e bontà, che Barbara ne resta colpita e, pur non comprendendo di chi si tratti, da quel giorno recita spesso il Rosario dell’Immacolata. Racconterà l’accaduto solo 5 anni dopo, confidandosi con l’amica Anna Humpf.

Anna era la sorella del nuovo parroco, Martin Humpf, che era entrato nella parrocchia di Pfaffenhofen il 29 settembre 1943, festa di S. Michele Arcangelo. Sua sorella Anna l’aiutava nel condurre la casa ma anche nel prendersi cura della gioventù femminile del villaggio che allora contava circa 1.300 abitanti. In particolare, Anna era membro attivo del Gruppo di Schoenstatt, un movimento di apostolato religioso che cercava di educare le ragazze, proponendo loro Maria come modello di vita e virtù spirituali. Il tutto dietro l’apparente organizzazione di corsi di canto, per evitare che il Terzo Reich – che all’epoca mirava a creare opposizione popolare alla Chiesa Cattolica – si opponesse all’educazione religiosa delle giovani.

Tra le ragazze del gruppo guidato da Anna vi era anche Barbara, della quale la sorella del parroco scriveva: “Dapprima conoscevo Barbara solo perché la vedevo alle sacre funzioni in Chiesa. Qualche volta si inginocchiava vicino a me, e fui subito colpita dal raccoglimento di questa giovane: quando pregava si capiva benissimo che la sua vita interiore era assai ricca. Faceva la Comunione quasi sempre, anche se a quei tempi non era molto in uso. Dapprincipio, Barbara non veniva all`ora di canto, poiché era gravemente ammalata. Nel 1945 venne ai nostri incontri e collaborò a formare, con la sua maniera del tutto originale, una bella associazione. Più tardi essa mi confidò che veniva all’associazione femminile perché io avevo sempre presentato la Madonna come l’ideale della donna e della ragazza.”

Trovandosi in tempo di guerra, il parroco nel 1944 lancia l’idea di fare un voto alla Madonna: se avesse protetto la parrocchia di Pfaffenhofen, i fedeli avrebbero edificato una cappella in onore della Vergine. Il peggio pareva imminente, poiché la vicina città di Ulm era stata da poco bombardata e il cielo era continuamente solcato da aerei.La fiducia dei parrocchiani viene ricompensata poiché quando la guerra ha termine si può constatare che Pfaffenhofen non ha praticamente riportato danni gravi, poiché le bombe che vi sono state lanciate sopra sono cadute nel bosco periferico, senza esplodere.

Seconda apparizione di Marienfried: 25 aprile 1946

A questo punto si deve decidere dove edificare la cappella. Il 25 aprile 1946 e due ragazze – Barbara ha 22 anni, Anna 26 – si recano insieme al Parroco nel bosco per scegliere il luogo più idoneo per l’edificazione della cappella dedicata alla Madonna, fermandosi a ripulire e dissodare una radura che ritengono possa fare al caso loro. Seguiamo il racconto dalla voce di Anna: “Barbara stava lavorando a sinistra, a un metro da me. Improvvisamente alzò la testa, tendendo l’orecchio: – “Mi ha chiamato qualcuno”. – Io non avevo sentito nulla. – “Eppure…” -, essa corre un po’ verso il bosco, si ferma, in modo che io la posso ancora vedere, e mi accorgo che parla e guarda come se qualcuno stesse davanti a lei. Io, in quel momento, non ci faccio caso, e continuo a lavorare. Essa ritorna dopo qualche minuto e mi dice raggiante di gioia e tutta eccitata: – “Hai visto la signora? È la signora che ho visto allora, e che mi ha insegnato il Rosario dell’Immacolata. Non l’ho mai potuta dimenticare. Vorrei proprio sapere chi è questa signora.

Ma essa non me l’ha detto – “. Io le risposi che non avevo proprio visto nulla, e che non avevo prestato alcuna attenzione. Continuammo a lavorare sodo per strappare almeno le erbacce attorno all’albero. Dopo circa mezz’ora, Barbara mi disse: “Adesso mi chiama di nuovo”. Io dissi: “Chi?” – “Deve essere quella signora”, disse Barbara. Essa fu chiamata ancora una terza volta. Io dissi: “Va’ e fermati, se ti chiama”. – “No, non ci vado, perché essa parla di cose che non capisco. Deve parlarmi in modo che si capisce. Io, per esempio, parlo chiaro”. Io insistetti: “Se qualcuno ti ha chiamato, tu devi andare”. Allora Barbara si allontanò di cinque o sei passi verso destra, fermandosi poi e parlando con una persona che noi non vedevamo. Mio fratello mi disse a mezza voce, un po’ seccato: “Ma che cos’ha?” Io prima non dissi nulla, poi scuotendo la testa, mi misi ad ascoltare ciò che Barbara stava dicendo: “Ma chi è Lei? Dove abita?”. Poi scosse la testa, come se non capisse. “Io non capisco ciò che dice”. “E Lei come lo sa? Sì, accadde sei anni fa: era il lunedì di Pentecoste”. (qui si fa riferimento all’episodio del Rosario dell’Immacolata che abbiamo sopra riferito, NdA). Poi essa si mise di nuovo in ascolto e rispose: “Sì, accadde esattamente un anno fa, all’arrivo degli Americani”. Stette ancora un momento in ascolto. Mio fratello mi domandò a voce bassa: “Ma che cos’ha Barbara?” Io gli dissi: “Lei vede qualcosa che noi non vediamo”. Stavolta era distante circa quattro metri da noi, guardava e parlava. Poi si volse indietro, e disse in tono sicuro: “Ma stavolta anche voi l’avete vista!” Il parroco disse: “E chi?” – “Ma la signora! – disse Barbara – Stava lì in piedi. Dovete pure averla vista!” Noi scuotemmo la testa, dicendo: “Noi non abbiamo visto nulla”. Barbara si inquietò, e disse: “Ma qui, in questo posto; è pur stata qui!” E ci fece vedere esattamente il posto. “Io non vedevo certo un fantasma! Essa ha detto qualcosa anche a voi”. – “Che cosa?” – “La pace di Cristo sia con voi e con tutti coloro che qui pregano”, disse Barbara. Noi affermammo ancora una volta di non aver visto né sentito nulla. -.” Macché! – disse – io sono sana di mente, io so benissimo ciò che ho visto!” Ed era molto irritata con noi. In quel momento arrivarono cinque o sei ragazze del gruppo che, finito il loro lavoro, volevano aiutarci a preparare bene il posto per la cappellina. Così fu soltanto il giorno seguente, dopo la S. Messa, che Barbara ci raccontò tutto in canonica. La settimana seguente, nel nostro stretto cerchio di persona, riflettendo sul nome adatto da dare alla cappella, ne venne fuori la proposta di chiamarla “Marienfried”, la “Pace di Maria”. E questo nome fu scelto pensando al silenzio ed alla quiete di questo angolo di bosco, al bisogno di quell’ora, al desiderio ardente di una vera pace, ma soprattutto pensando alle parole piene di significato della signora: “La pace di Cristo sia con voi e con tutti coloro che qui pregano”.

Rientrati in parrocchia, padre Humpf chiede a Barbara di riferirgli ciò che la Signora le aveva detto. La giovane dice che si trattava della donna vista già il lunedì di Pentecoste di sei anni prima, ma di non sapere chi fosse. Poi riferisce il messaggio che Ella le aveva consegnato, un messaggio complesso e difficile per lei che, tuttavia, lo ricorda parola per parola: “Io sono il Segno del Dio vivente. Io imprimo il Segno sulla fronte dei miei figlioli. La Stella perseguiterà il mio Segno, ma il mio Segno vincerà la Stella. Io stabilirò la pace là dove la fiducia è maggiore, e là dove si insegna agli uomini che Io posso tutto presso Dio. Poi, quando tutti gli uomini crederanno nella mia potenza, verrà la pace. La pace di Cristo sia con tutti voi e con tutti coloro che qui pregano”. Il parroco si dice sicuro trattarsi della Madonna, mentre Barbara ancora non sa che cosa pensare. Notiamo che la Madonna si presenta come “segno”: tale è indicata anche la Vergine della Rivelazione di cui parla il profeta Isaia (Is 7, 14), e pure la Donna vestita di Sole dell’Apocalisse (Ap 12, 1). Si parla quindi della “Stella” che indica il Nemico, il Diavolo, rappresentato dalla “stella dell’abisso” di cui parla ancora l’Apocalisse (Ap 9, 1-12). Ecco, dunque, che si profilano due contendenti: il segno e la stella, dietro ai quali stanno la Donna e il Dragone infernale, che già nel protovangelo (Gen 3, 15) si oppongono in una inimicizia che segna l’intera storia della salvezza, fino al combattimento escatologico e alla vittoria finale e definitiva del Cristo: “Il mio segno vincerà la stella”, dice la Madonna a Barbara. Questa vittoria cui seguirà poi “la pace” è un chiaro riferimento a Fatima: se ricordate la seconda parte del grande segreto consegnato a Lucia, in essa si parla proprio del trionfo del Cuore Immacolato di Maria e di come a esso seguirà un tempo di pace…

Terza apparizione di Marienfried: 25 maggio 1946

Barbara e Anna ritornano sul luogo dell’apparizione. È pomeriggio. Si raccolgono in preghiera. A un certo punto Barbara vede un Angelo che le indica di guardare sulla destra. La veggente scorge allora la Signora, della quale dirà in seguito: “Era vestita tutta di bianco. Portava un mantello bianco, simile ad uno scialle. I suoi capelli erano scuri, divisi in mezzo, e i suoi occhi erano pure scuri. Dagli occhi e da tutto il viso irradiava una tale chiarezza, una luminosità, un candore e una grande bontà”. A questo punto i suoi occhi riescono a “riconoscere” la bella Signora e Barbara grida: “Maria! La Madonna comincia a parlarle: “Sì, Io sono la Grande Mediatrice di tutte le grazie. Allo stesso modo in cui il mondo non può trovare misericordia presso il Padre se non per il sacrificio del Figlio, così voi non potete essere ascoltati da mio Figlio che per mezzo della mia intercessione.” Questo esordio è importantissimo: Maria stessa indica il titolo con cui vuol essere onorata, ovvero “Mediatrice di tutte le grazie”, ribadendo chiaramente quando nel 1712 il Montfort aveva affermato nel suo mirabile “Trattato della vera devozione a Maria”, cioè che, come Gesù, è unico mediatore tra Dio e gli uomini, così Maria è unica e necessaria mediatrice tra Gesù e gli uomini. “Cristo è così poco conosciuto, perché Io non sono conosciuta. Per questo motivo il Padre riversa la sua ira sui popoli, poiché essi hanno rifiutato suo Figlio. Il mondo è stato consacrato al mio Cuore Immacolato, ma questa consacrazione è diventata per molti una terribile responsabilità.” Qui si tratta di due riferimenti storici precisi: il castigo divino è la Seconda guerra mondiale, che era scoppiata come a Fatima era stato minacciato sarebbe accaduto se gli uomini non si fossero convertiti. La consacrazione del mondo e della Chiesa al Cuore Immacolato di Maria è quella che effettivamente aveva compiuto Pio XII nel 1942. “Io chiedo al mondo di vivere questa consacrazione. Abbiate una fiducia illimitata nel mio Cuore Immacolato! Credetemi, Io posso tutto presso mio Figlio!”

Questa onnipotenza della Madonna va rettamente compresa e perché sia così forse possiamo definirla “per delega”: la Madonna è l’unica capace di farsi dire di sì da Suo Figlio (pensate all’episodio evangelico delle nozze di Cana…) e pertanto può ottenere tutto da Lui; d’altra parte, per la perfetta fusione dei cuori che lega Maria e Gesù, non è pensabile che Ella gli domandi qualcosa che non sia in perfetta consonanza con la volontà del Figlio che, a sua volta, è tutt’una con la volontà del Padre. “Mettete al posto del vostro cuore macchiato dal peccato il mio Cuore Immacolato, ed allora sarò Io che attirerò la forza di Dio, e l’amore del Padre riprodurrà nuovamente in voi l’Immagine perfetta di Cristo. Esaudite la mia preghiera, affinché Cristo possa presto regnare come Re di Pace!” Quest’ultimo invito è fondamentale: è uno scambio dei cuori che la Madonna stessa propone, affinché possiamo usufruire dei privilegi e dei vantaggi della sua Immacolatezza. Ho già avuto modo di condividere con voi quella che considero, personalmente, una buona preparazione alla Comunione, laddove prima di accostarmi all’Eucaristia supplico sempre la Madonna: “O Cuore Immacolato di Maria, vieni nell’anima mia!”. Certo che, così pregando, otterrò da Maria il dono di porre il Suo Cuore nel mio e a quel punto Gesù non disdegnerà di prendere dimora presso di me, trovando la Sua Immacolatezza prima della mia povertà.

Notiamo poi come in questo invito di Maria a vivere davvero la consacrazione al Suo Cuore Immacolato ci sia anzitutto la preoccupazione a guidarci alla Trinità Santissima: “l’amore del Padre riprodurrà nuovamente in voi l’Immagine perfetta di Cristo”. Il Padre, il Suo Amore, cioè lo Spirito Santo, e il Cristo, ovvero il Figlio. Le tre Persone della Trinità sono coloro in vista dei quali Maria si è assunta la missione di esortare il mondo a consacrarsi al Suo Cuore Immacolato. Dopo averle affidato un segreto, la Madonna dice a Barbara: “il mondo deve bere fino all’ultima goccia il calice dell’ira divina a causa degli innumerevoli peccati dai quali viene offeso il suo Cuore. La Stella dell’Abisso s’infurierà sempre più ferocemente e farà sempre maggiori distruzioni, perché sa che il suo tempo è breve, e perché vede che ormai molte anime si sono schierate sotto il mio Segno.” La Madonna entra chiaramente nel discorso escatologico, preannunciando gli ultimi tempi, quelli in cui con maggior forza il demonio scatenerà il suo attacco, sapendo che è ormai prossimo alla sconfitta. Sono i tempi in cui i due contendenti, la Madonna e il Dragone, andranno formando le rispettive schiere della Luce e delle Tenebre. Si può cogliere qui un diretto riferimento agli “apostoli degli ultimi tempi” di cui parla San Luigi Maria Grignion de Montfort, indicando coloro che la Vergine si sceglierà per guidare l’umanità fedele nella lotta contro il Male. E proprio di questi apostoli la Madonna parla:

“Su costoro la Stella non ha potere alcuno, anche se ne potrà uccidere molti. Ma sono appunto queste vittime a me offerte che accresceranno la mia potenza, e condurranno il piccolo resto degli eletti alla vittoria per Cristo. Alcuni hanno già accettato di lasciarsi imprimere il mio Segno, e il loro numero aumenterà continuamente.” Gli “apostoli degli ultimi tempi” sono coloro che hanno scelto Dio, che hanno scelto la Madonna. A essi potrà esser richiesto un sacrificio, ma dal loro sacrificio nasceranno nuovi cristiani, come dice la terza parte del segreto di Fatima quando presenta l’immagine degli angeli che raccolgono il sangue dei martiri e con essi irrorano le anime dei credenti per irrobustirne la fede nel momento della prova. “A voi Io voglio dire, miei figlioli diletti: non dimenticate che proprio nei giorni più sanguinosi questa Croce è una grazia, e ringraziate sempre il Padre per questa grazia! Pregate e sacrificatevi per i peccatori! Offrite, per mezzo mio, voi stessi e ogni vostra azione al Padre! Mettetevi totalmente a mia disposizione! Recitate il Rosario! Non chiedete tante grazie d’ordine materiale! Ora si tratta di pregare per qualcosa che vale molto di più.”

Queste parole delle Madonna obbligano a una vera e propria conversione, cioè a un cambiamento di prospettiva radicale. Non si tratta più di pregare il Rosario per le nostre esigenze individuali, bensì di offrirsi interamente alla volontà di Dio attraverso la Madonna, pronti ad accogliere la croce come mezzo per ottenere la grazia divina, soprattutto disposti a “pregare per qualcosa che vale molto di più”, cioè per il compimento dei piani di Dio nella storia della salvezza dell’uomo. “Non aspettatevi né segni, né miracoli! Io voglio agire nel nascondimento, come la Grande Mediatrice di grazie! È la pace del cuore che Io voglio concedervi, se però voi farete ciò che Io vi chiedo. La pace dei popoli potrà essere costruita solo su questa pace. Poi Cristo regnerà su tutti i popoli come Re di Pace”. Questo invito a non aspettarsi segni eclatanti è un’esortazione a guardare con gli occhi della fede al mondo, per scorgere in esso già ora i segni dei tempi e per cogliere le tracce dei miracoli che la divina grazia va continuamente operando nel cuore degli uomini. perché se alla fine ciò che conta è la salvezza, e la si ottiene solo resistendo saldi nella fede, fino alla fine, ecco che la Madonna stessa non può che ribadire il dono che Ella è venuta a portarci: la pace del cuore. Non la pace che è semplice assenza di guerra (pensate che all’epoca era appena finita la Seconda guerra mondiale e la pace poteva facilmente esser ridotta alla mera assenza di conflitti bellici), bensì è quella pace del cuore, profonda, reale, permanente, che solo l’intimità dell’anima con Dio può donare. E cogliamo pure il riferimento al “Re della Pace, cioè a Gesù, come il solo che può dare la pace vera. Impossibile non pensare qui a quale profondo rapporto possa legare Marienfried (“Maria della pace”, ricordiamolo ancora il significato del nome del santuario) e le odierne apparizioni della Regina della Pace.

La Madonna incarica Barbara di riferire quel messaggio al mondo intero e la veggente, miracolosamente, pur non prendendo nota di alcuna parola, ricorderà perfettamente quanto dettole dalla Vergine. La Madonna predice quindi difficoltà per Barbara nell’assolvere a tale missione: “Il demonio potrà manifestare una tale potenza apparente, che tutti coloro che non saranno profondamente ancorati a Me, si lasceranno ingannare. Verrà un tempo in cui tu sarai proprio sola e ti calunnieranno, poiché il demonio è abilissimo nell’accecare gli uomini, tanto che anche i migliori si lasceranno ingannare. Ma è assolutamente necessario avere una fiducia cieca in me. Là dove gli uomini non avranno fiducia nel mio Cuore Immacolato il demonio potrà dominare. Ma là dove gli uomini metteranno il mio Cuore Immacolato al posto del loro cuore macchiato dal peccato, egli non avrà nessun potere. Tuttavia, egli perseguiterà i miei figlioli diletti, essi saranno disprezzati, ma il demonio non potrà far loro alcun male”.

Queste parole ancora una volta riflettono il linguaggio apocalittico, nello specifico le parole di Gesù laddove esorta i discepoli a guardarsi dal falso profetismo, uno dei segni degli ultimi tempi, cioè dagli inganni che il diavolo intenterà contro i fedeli per ingannare e sedurre i credenti e per condurli sulla via della menzogna, dell’orgoglio, della morte eterna. Terminato il colloquio, l’Angelo rivolge una preghiera alla Madonna, invocandola come “Mediatrice di tutte le grazie”. Quindi la Vergine benedice le due ragazze, per poi scomparire in una grande luce.

Quarta apparizione di Marienfried: 25 giugno 1946

Questa volta anche il parroco accompagna Barbara e Anna presso la Cappellina di Marienfried. I tre hanno fin qui mantenuto un rigoroso silenzio sui fatti accaduti, per evitare sensazionalismi. Dopo poco che sono raccolti in preghiera, la Madonna si presenta nuovamente a Barbara e dice alla veggente: “Io sono la Grande Mediatrice delle grazie. Il Padre vuole che il mondo riconosca questo compito alla Sua Ancella. Gli uomini devono credere che Io, continuando ad essere la Sposa dello Spirito Santo, sono la fedele Mediatrice di tutte le grazie. Il mio Segno sta per apparire. Così vuole il Signore. Solo i miei figli diletti lo riconoscono, perché esso si manifesta in segreto, e perciò essi glorificano Dio.”

Il segno segreto di cui parla la Madonna è la perfetta conformazione a Lei che nel cuore di ogni consacrato a poco a poco si fa strada, liberando il cuore stesso dalle catene del peccato, dalla miseria, dalla debolezza. Conformarsi perfettamente a Maria, prima discepola di Cristo, per essere perfettamente conformati a Cristo stesso, come diceva il Montfort. Si tratta di un compito che continua nella storia: come la Madonna ha donato Gesù al mondo nell’orizzonte dell’esistenza terrena, così ora deve continuare a servire fedelmente il Signore, conducendogli l’umanità. “Io non posso manifestare adesso la mia potenza nel vasto mondo. Ora devo ritirarmi assieme ai miei figli. Io compirò miracoli nel segreto delle anime, finché il numero delle vittime sarà completo. Dipende da voi abbreviare i giorni delle tenebre. Le vostre preghiere ed i vostri sacrifici distruggeranno l’immagine della Bestia. Allora Io mi potrò manifestare al mondo intero a gloria dell’Onnipotente. Scegliete il mio Segno, affinché presto il Dio Uno e Trino sia adorato ed onorato da tutti.”

A mano a mano che ci si addentra negli ultimi tempi, si scatena il combattimento finale contro il demonio. Questo combattimento, del quale sappiamo già l’esito, poiché Cristo ha vinto per sempre il demonio con la Sua Resurrezione, viene portato avanti anzitutto nel segreto, attraverso le anime che la Madonna sceglie imprimendo in esse il proprio segno, ovvero la conformazione al Suo Divin Figlio. Sarà una battaglia che richiederà grande disponibilità e spirito di sacrificio: i servi di Maria dovranno affidarle la propria vita, le proprie intenzioni di preghiera, e disporsi a essere vittime riparatrici, ovvero a soffrire per tutte quelle anime che, altrimenti sarebbero perse. Pensiamo al richiamo fatto in tal senso a Fatima – “un grande numero di anime si perdono e vanno all’inferno perché non c’è nessuno che preghi per loro” – e pensiamo anche alla vita personale di Barbara, che ebbe la grazia di vivere questo dono di espiazione sulla propria pelle, offrendo preghiere e sofferenze per i peccatori e per le anime purganti. Tutto questo fa emergere il particolare carattere della chiamata che la Madonna rivolge ai suoi Figli: vuol da tutti noi una partecipazione attiva, affinché ognuno prenda parte alla battaglia contro il Male, alla scuola di Maria che, a pieno titolo, potremmo definire “corredentrice”, come veniva presentandosi nelle contemporanee apparizioni di Amsterdam. “Pregate e sacrificatevi a Dio per mezzo mio! Pregate sempre! Recitate il Rosario! Al Padre domandate tutto quanto vi occorre per mezzo del mio Cuore Immacolato! Egli concederà quanto chiedete, se questo sarà a Sua maggior gloria. Recitate quel Rosario, sì ricco di grazie, dell’Immacolata, come io ti ho insegnato. Con questo Rosario non chiedete beni materiali, ma chiedete grazie per ogni anima, per le vostre comunità, per i popoli, affinché tutti amino ed onorino il Divin Cuore. Continuate a onorare il sabato a me dedicato, come Io ho chiesto. E’ necessario che gli apostoli e i sacerdoti si consacrino particolarmente a Me, affinché i grandi sacrifici che l’Imperscrutabile vuole appunto da loro, venendo posti nelle mie mani, aumentino in santità e valore. Offritemi molti sacrifici! Fate che la vostra preghiera sia un sacrificio! Non siate egoisti! Oggi la cosa che solo vale è questa: offrire all’Eterno gloria e riparazione.”

La Madonna ribadisce chiaramente che la strada da percorrere è la strada della Croce, per portare gloria alla Trinità Santissima. Come noi dobbiamo spogliarci dall’egoismo, così pure dobbiamo notare che tutto quello che Maria compie lo fa – come già nell’Annunciazione – secondo lo spirito della piena disponibilità a servire solo e soltanto i piani di Dio: “Eccomi, sono la serva del Signore”. Prosegue la Madonna: “Se vi metterete completamente a mia disposizione, a tutto il resto provvederò Io. Io caricherò i miei figli diletti di croci, pesanti, profonde come il mare, perché Io li amo nel mio Figlio immolato. Vi prego: siate pronti a portare la croce, affinché venga presto la pace. Sceglietevi il mio Segno, perché presto sia onorato il Dio Uno e Trino. Io esigo che gli uomini eseguano presto i miei desideri, perché questa è la volontà del Padre Celeste, e perché questo è necessario oggi e sempre alla Sua maggior gloria e onore. Il Padre annuncia uno spaventoso castigo per coloro che non si vogliono sottomettere alla Sua volontà.” Ecco: “Siate pronti per la croce”. Se l’unico scopo della vita è rendere gloria a Dio e a Lui solo, e guadagnare la salvezza eterna affinché l’anima possa continuare a rendergli per sempre gloria, che altro importa all’uomo? Perché dunque lamentarsi per le prove e le difficoltà di ogni giorno? Non sono esse forse le croci delle quali Maria stessa ci carica per amore? E non ci tornano, nella mente e nel cuore, le parole di Gesù: “Chi vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce ogni giorno, e mi segua”? Ogni giorno. Ecco il segreto della perfetta conformazione a Gesù per Maria: fare di ogni giorno l’occasione per accogliere e offrire le croci che il Signore ci dona, sapendo che sono strumenti necessari per la nostra (e altrui) salvezza. Tutto per mezzo tuo cara Madonna, tutto per amor tuo, caro Gesù!

Poi la Madonna incarica Barbara di far conoscere il suo messaggio al mondo, confidando che esso sarebbe stato accolto in particolare da quanti “hanno già potuto vedere i miei miracoli nascosti. Essi hanno riconosciuto che Io sono la “Madre ammirabile, e mi onorano con questo nome”. Quindi, Barbara, come richiestole dal parroco, chiede alla Vergine di dare un segno visibile, affinché gli uomini prestassero fede al Suo messaggio. La Madonna risponde: “Io darò i segni solo se gli uomini eseguiranno la mia volontà. Allora Io compirò dei miracoli molto più grandi di quanto non ne abbia mai fatto, e precisamente miracoli nelle anime. Io ho già dato spesso dei segni esteriori, e molte persone sono venute qui soltanto per questi segni esteriori. Ci troviamo di fronte a un tempo in cui tutti coloro che credono solo ai segni esteriori saranno ingannati. I segni saranno per loro solo un motivo di maggior responsabilità (…). Là dove gli uomini riconosceranno e seguiranno il mio messaggio, là Io farò i primi e più grandi miracoli, che saranno però visibili solo ai miei figli diletti, perché essi si compiranno solo nel nascondimento”. Ancora una volta la Madonna ribadisce chiaramente che i segni da attendersi sono quelli interiori. Questo per due ragioni: anzitutto perché su quelli esteriori si può essere ingannati, in quanto anche il demonio è capace di operare miracoli e di travestirsi di angelo di luce. E poi perché quelli interiori raggiungono le profondità dell’anima, dove il Maligno non arriva, e sono quelli più apprezzati, alla fine, perché la risoluzione momentanea dei problemi materiali lascia sempre spazio all’ansia e al dubbio: e se mi ricapita questa sventura, che cosa faccio? Ma se invece ottengo la pace del cuore, quella che solo Gesù, il Re della Pace, può dare, ecco che allora non ho più paura di nulla, né delle colpe passate, né della prova presente, né delle incertezze e delle sfide future.

Poi la Madonna invitò Barbara a pregare, dicendo: “E’ necessario che i miei figlioli lodino, glorifichino e ringrazino di più l’Eterno. Egli li ha creati proprio per questo, per la sua Gloria”. Alla fine di ogni Rosario, si devono recitare queste invocazioni: “Tu grande, Tu fedele Mediatrice di tutte le grazie!”. Si deve pregare molto per i peccatori. Per questo è necessario che molte anime si mettano a mia disposizione, in modo che Io possa dar loro l’incarico di pregare. Ci sono tante anime che stanno aspettando solo la preghiera dei miei figli.” Appena la Madonna ebbe finito di parlare, subito le si fa intorno una sterminata schiera di Angeli, con vesti lunghe e bianche, inginocchiati a terra e si inchinano profondamente. Gli angeli recitano quindi l’Inno alla Santissima Trinità che Barbara ripete e il parroco, lì vicino, riesce a stenografare, riportandolo nella versione che alla fine potremo pregare insieme, cari amici. Quindi Barbara prega il Santo Rosario, del quale la Madonna recita solo il Padre Nostro e il Gloria al Padre. Quando la schiera angelica comincia a pregare, la triplice corona che Maria, la “tre volte ammirabile”, porta sul capo diventa radiosa e illumina il cielo. Barbara stessa racconta: “Quando Ella diede la benedizione allargò le braccia come il sacerdote prima della consacrazione, ed io allora vidi uscire dalle sue mani soltanto raggi che passavano attraverso quelle figure e attraverso noi. I raggi venivano dall’alto alle sue mani. Per questo le figure e anche noi divenimmo tutti luminosi. Allo stesso modo i raggi uscivano dal suo corpo, attraversando tutto ciò che era lì attorno. Ella era diventata tutta trasparente e come immersa in uno splendore che non si può descrivere. Era così bella, pura e luminosa, da non poter trovare parole adatte per descriverla. lo ero come accecata. Avevo dimenticato tutto ciò che era lì attorno. Non sapevo che una cosa: che Ella era la Madre del Salvatore. Improvvisamente, gli occhi incominciarono a farmi male per il chiarore. Io distolsi il mio sguardo, ed in quell’attimo Ella disparve con tutto quel chiarore e quella bellezza.”

E’ una immagine molto significativa, quella descritta da Barbara: i raggi che escono dal corpo della Madonna simboleggiano proprio che Ella è il tramite delle grazie divine, che per Sua intercessione l’uomo domanda al Cielo e che attraverso di Lei sono donate ai fedeli. In fondo, quando invochiamo Maria come “Porta del Cielo”, non stiamo proprio dicendo che è attraverso di Lei che si giunge al Cielo, al Paradiso, cioè alla vita eterna con Gesù? Si concludono così le apparizioni di Marienfried. Dopo averne esposto i contenuti, possiamo meglio capire le parole del vescovo di Fatima che riconosceva in Marienfried la sintesi della devozione mariana dei nostri tempi. Esse si legano infatti a Rue du Bac, Parigi, 1830, per il disvelamento del piano satanico che minaccia l’umanità; a La Salette, 1846, per l’ammonimento alla conversione per scampare il castigo che la giustizia divina sta per riversare sul mondo; a Lourdes, 1858, per la richiesta di fare penitenza e opere di espiazione in favore dei peccatori; a Fatima, 1917, per il preannuncio del trionfo del Cuore Immacolato di Maria e per la richiesta di pregare il Rosario; ad Amsterdam, 1945-1950, dove la “Signora di tutti i popoli” si presenta come Corredentrice, Mediatrice e Avvocata. Per il grande richiamo alla pace, non è possibile poi tacere il legame con i messaggi che oggi vengono dati al mondo dalla Regina della Pace. A Marienfried la Madonna utilizza un linguaggio apocalittico per mostrarci i “segni dei tempi”, come Cristo stesso ci ha detto: “Quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il tempo è vicino” (Marco 13, 29). E ci mette in guardia poiché il nemico, l’avversario, sta alla porta, ed egli cerca di trarre in inganno anche i figli diletti di Maria con segni e prodigi. Per questo dice: “Io voglio agire in segreto come la grande Mediatrice di grazie”. La Madonna vuole avvertirci, per evitare che noi ci facciamo trascinare e sedurre dai segni e prodigi dei falsi profeti. (Cfr. Marco 13, 22-23). Consapevoli dell’urgenza della conversione personale di ognuno di noi, cari amici, ci affidiamo alla preghiera, secondo l’insegnamento della Madonna stessa a Marienfried:

Consacrazione quotidiana a Maria

O Maria, tu sei la grande mediatrice delle grazie. Tu, concepita Immacolata: io ti consacro il mio cuore e tutto me stesso.

Io mi consacro a Gesù, il tuo Divin Figlio, che si è offerto al Padre come vittima di espiazione per noi. Voglia egli concedere, per la tua intercessione e per l’amore dello Spirito Santo, la vera pace al mondo.

Esaudisci la mia preghiera, tu che sei la Sposa dello Spirito Santo, la Madre del Figlio di Dio, tu che sei la Madre di tutti gli uomini. Amen.

Rosario dell’Immacolata Marienfried

Se tu reciterai con diligenza questo Rosario, imparerai a conoscermi meglio”
Con questo Rosario non chiedete beni materiali, ma chiedete grazie per ogni anima, per le vostre comunità, per i popoli”.

È una potente preghiera per strappare il potere a satana per l’intercessione di Maria. Terminata la recita del Mistero si prega la corrispondente litania nel seguente ordine:

1°) Per la Tua Immacolata Concezione, salvaci!

2°) Per la Tua Immacolata Concezione, proteggici!

3°) Per la Tua Immacolata Concezione, guidaci!

4°) Per la Tua Immacolata Concezione, santificaci!

5°) Per la Tua Immacolata Concezione, governaci!

Tra benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù… e …Santa Maria, Madre di Dio… si recita la litania

Alla fine di ogni decina si aggiunge:

Tu Mediatrice fedele,tu mediatrice di tutte le grazie, prega per noi.

Il Rosario è molto “versatile” e può essere adattato per intenzioni particolari