Pregare ogni giorno aiuta realmente?
Pregare ogni giorno aiuta realmente? Per alcuni questo atto pratico potrebbe essere come una medicina, un rilassamento per il corpo e per lo spirito. Anche la scienza ha affermato che una pratica religiosa può influire sul proprio stato di salute.
La preghiera fa ammalare meno e fa guarire prima e uno dei primi studiosi a parlare di questo fatto ha affermato che determinate cose sono sorprendenti. Andiamo a scoprirle nello specifico.
Pregare ogni giorno aiuta realmente? Il pensiero degli esperti
Il cardiologo dell’Università di Harvard, Herbert Benson all’inizio degli anni ‘70 dello scorso secolo, ha detto che la preghiera ha una reazione biochimica che produce rilassamento al nostro corpo, ridurre la pressione sanguigna, abbassare i battiti del cuore e allentare la tensione muscolare.
La dottoressa Monica Urru, specializzata negli psicotraumi sia per adulti che adolescenti, afferma:
«La meraviglia delle ricerche internazionali infatti è quella di aver mostrato come gli effetti della preghiera vadano al di là della singola religione o del fatto di credere o meno in Dio»
«Non a caso, a partire dal 1992, il neuroscienziato Andrew Newberg ha provato a verificare che cosa accadesse nel cervello di persone appartenenti a fedi diverse, dai monaci tibetani alle monache francescane, chiedendo loro di utilizzare le rispettive meditazioni o forme di preghiera durante l’ esperimento»
In poche parole i soggetti presenti alle meditazioni dovevano tirare una corda qualora essi avessero avvertito la sensazione di cadere in estasi. In modo tale da avviare una risonanza magnetica del cervello laddove le aree cerebrali si attivano automaticamente quando facciamo e/o pensiamo qualcosa.
Newberg quindi si è accorto che le aree erano le medesime indipendentemente dalla religione di appartenenza.
Iniziando la giornata con unapreghiera del mattinoper esempio aiuta a far spegnere il cervello e tutti gli stimoli sensoriali e di far concentrare il tutto sul proprio interno spirituale.
Gli studi effettuati da Newberg hanno dimostrato che quando si effettua un percorso di preghiera i benefici iniziano a vedersi dopo 8 settimane.
La preghiera aiuta a lottare la depressione
Fra tutti gli effetti che una preghiera può trasmettere alla persona, c’è anche l’aumento di serotonina nel sangue. Quest’ultimo è responsabile per regolare le varie funzioni cerebrali che comprendono i disturbi dell’umore.
Dei valori maggiori aiutano a gestire meglio l’emozione, contrasta l’ansia, insonnia, depressione e stress. In poche parole assicura alla persona di avere una salute generale migliore: diabete, colesterolo, invecchiamento e aterosclerosi.
Quante volte al giorno si deve pregare?
La frequenza e il numero di volte al giorno in cui una persona deve pregare possono variare a seconda delle pratiche religiose e delle tradizioni culturali. In molte religioni, comprese quelle abramitiche come l’islam, il cristianesimo e l’ebraismo, viene incoraggiata o richiesta la preghiera regolare.
Ad esempio, nell’islam, i musulmani sono tenuti a eseguire cinque preghiere obbligatorie al giorno, chiamate Salah. Queste preghiere sono distribuite lungo il giorno e la notte e includono Fajr (preghiera dell’alba), Dhuhr (preghiera del mezzogiorno), Asr (preghiera del pomeriggio), Maghrib (preghiera del tramonto) e Isha (preghiera serale).
Nel cristianesimo, non esiste un numero specifico di preghiere obbligatorie al giorno, ma la preghiera viene incoraggiata come una pratica continua di comunicazione con Dio. Alcuni cristiani possono scegliere di pregare più volte al giorno, ad esempio al mattino, a mezzogiorno, alla sera e prima di coricarsi. Altri possono pregare in momenti specifici come prima dei pasti o durante il culto in chiesa.
Nell’ebraismo, ci sono preghiere fisse che vengono recitate quotidianamente, come il Shema, recitato al mattino e alla sera, e l’Amidah, una preghiera che viene recitata tre volte al giorno.
Il numero di volte al giorno in cui si dovrebbe pregare dipende dalla religione e dalle pratiche individuali di una persona. È importante consultare le tradizioni e gli insegnamenti della propria fede per determinare le pratiche di preghiera appropriate.