Iniziamo ora a vedere come si compone la meditazione del Lunedì e come possiamo organizzare la nostra giornata per essere più vicini a dio e al nostro signore.
Cosa fare e come comporre la meditazione del lunedì
In primo luogo, puoi dedicare questo giorno all’esame dei tuoi peccati e alla conoscenza di te stesso.
- Rifletti sulla moltitudine dei peccati della tua vita passata, soprattutto quelli commessi quando non conoscevi e non cercavi Dio.
- Esamina i dieci comandamenti e i sette peccati mortali, riconoscendo quante volte sei caduto in ognuno di essi attraverso le tue azioni, parole e pensieri.
In secondo luogo, considera come hai utilizzato i benefici ricevuti da Dio e il tempo della tua vita passata.
- Rifletti su come hai trascorso la tua fanciullezza, adolescenza, giovinezza e tutti i giorni precedenti.
- Interroga te stesso su come hai impiegato i sensi del corpo e le potenze dell’anima che Dio ti ha dato per conoscerlo e servirlo.
- Valuta come hai utilizzato gli occhi, le orecchie, la lingua, il gusto, l’olfatto e il tatto, se non per cercare cose vane, ascoltare menzogne o indulgere nei piaceri dei sensi.
- Rifletti su come hai approfittato dei sacramenti e come hai mostrato gratitudine per i doni di Dio.
- Considera come hai risposto alle chiamate di Dio, utilizzato la tua salute, le tue forze, i doni della natura e i beni materiali, oltre alle opportunità per vivere in modo retto.
- Esamina la tua cura per il prossimo che Dio ti ha affidato e la pratica delle opere di misericordia indicate.
In terzo luogo, pensa ai peccati che hai commesso quotidianamente dopo aver conosciuto Dio.
- Riconosci come molti vecchi costumi e radici dei peccati di Adamo vivano ancora in te.
- Valuta la tua ribellione a Dio, ingrati benefici ricevuti da Lui, rifiuto delle Sue ispirazioni e pigrizia nei Suoi servizi.
- Osserva come sei duro con il prossimo e indulgente con te stesso, amante della tua volontà, carne, onore e interessi personali.
- Rifletti sulla tua superbia, ambizione, ira, impulsività, vanagloria, invidia, malizia, amore per il proprio comodo, volubilità, volgarità, sensualità, avidità di divertimenti, chiacchiere e risate.
- Riconosci la tua incostanza nei buoni propositi, la sconsideratezza nelle parole, la mancanza di prudenza nelle azioni e la vigliaccheria nelle imprese importanti.
In quarto luogo, considera la moltitudine e la gravità delle tue colpe, esaminando tre circostanze:
- Contro chi hai peccato: riconosci che hai peccato contro Dio, la cui bontà e maestà superano ogni misura, e che i Suoi doni e la Sua misericordia verso l’umanità sono innumerevoli.
- Perché hai peccato: spesso per questioni d’onore, piaceri bestiali, interessi egoistici o anche solo per abitudine e disprezzo verso Dio.
- In che modo hai peccato: con facilità, sfacciataggine, senza scrupoli o timore, come se stessi peccando contro un Dio inesistente o inconsapevole di ciò che accade nel mondo.
Dopo aver riflettuto su tutto ciò, prendi in considerazione il tuo nulla e la tua dipendenza dalla grazia di Dio.
- Riconosci che sei niente e peccato senza la grazia di Dio, e che tutto ciò che hai proviene da Lui.
- Comprende che i beni di natura e di grazia, come la predestinazione, la vocazione, la grazia concomitante, la perseveranza e la vita eterna, appartengono a Dio.
- Realizza che non hai nulla di cui vantarti se non il tuo nulla e i tuoi peccati.
- Accetta il fatto che sei una canna instabile senza virtù, fermezza o stabilità.
- Immagina di presentarti a Dio e agli angeli come un indegno peccatore, sentendoti persino indegno del pane che mangi e dell’aria che respiri.
- Prostrati come la peccatrice ai piedi del Salvatore, chiedendo perdono per i tuoi errori e implorando la sua misericordia per essere accolto nella Sua casa.
Rifletti su tutte queste cose e considerati nel modo più umile possibile.