Preghiera di Camilla Varano
Camilla Battista da Varano fu una mistica italiana, nata nel 1458 a Camerino e morta nel 1524. Era una monaca clarissa e visse una vita ritirata, dedicata alla preghiera e alla meditazione. La sua fama di santità si diffuse rapidamente e le furono attribuiti molti miracoli. La sua figura è stata anche associata alla riforma della Chiesa e alla Controriforma cattolica.
Camilla visse una vita molto intensa spiritualmente e si dice che fosse in grado di parlare con i santi e di avere visioni divine. Scrisse numerose lettere ai suoi amici e ai suoi confessori, che sono state conservate e sono state considerate una fonte importante per la sua vita e la sua spiritualità.
Il suo culto è stato riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa cattolica nel 1726, quando fu canonizzata da papa Benedetto XIII. Oggi è venerata come santa e la sua festa cattolica si celebra il 9 luglio.
La vita di Camilla Varano
Camilla, figlia di Giulio Cesare Da Varano, signore di Camerino, era una appassionata sostenitrice delle arti, abile nelle armi e un buon diplomatico. Era generoso con il popolo e vendicativo con i suoi nemici, ma allo stesso tempo dedito alle avventure sentimentali. A vent’anni, Giulio Cesare si sposò con la dodicenne Giovanna, figlia di Sigismondo Malatesta di Rimini, e da questa unione ebbe tre figli. Tuttavia, aveva anche cinque figli illegittimi da altre relazioni. Camilla nasce dalla unione con la nobildonna Cecchina di Mastro Giacomo e fu la sua primogenita. Cresciuta nel palazzo paterno, assorbe anche lo spirito guerriero del padre e dedica il suo tempo a passare divertenti giorni suonando, ballando, cantando e facendo pazzie.
Da bambina, fece un voto di piangere ogni venerdì in ricordo della Passione di Gesù, ma questo si scontrava con la sua vita gioiosa. Con il tempo, grazie alla crescita e alla lettura di libri spirituali, riuscì a mantenere questa pratica e fu spesso presa in giro dagli altri per questo. A diciotto anni, decise di ritirarsi in vita religiosa, ma lottò contro le sue attrazioni per la vita mondana. Nonostante le difficoltà del padre, che negò il suo assenso, e una malattia che la colpì per sette mesi, alla fine decise di entrare in un chiostro.
Nel 1502, Cesare Borgia, conosciuto come “duca Valentino”, cercava di unificare il territorio pontificio sotto il controllo del papa Alessandro VI, suo padre, attaccando con la forza le Signorie locali che non si arrendevano volontariamente. Il principe Da Varano mise in salvo il suo figlio minore a Venezia con le donne, mentre con gli altri figli organizzava la resistenza a Camerino. La suor Battista, insieme a un’altra consorella di nobile casato, dovette fuggire prima a Fermo e poi ad Atri nel Regno di Napoli. Lì, ricevette la notizia che Cesare Borgia aveva fatto strangolare il padre a Pergola e il giorno dopo i suoi fratelli a Cattolica.
Dopo la fine della minaccia Borgia, la suor Battista tornò a Camerino dove la Signoria Da Varano era stata ripristinata con il giovane fratello Giovanni Maria e lì rimase come badessa fino alla morte, diventando un punto di riferimento per tutti e avvicinandosi sempre di più a Dio.
Morì a Camerino durante un’epidemia di peste nel maggio 1524, e i funerali si svolsero nel cortile del palazzo paterno. Papa Gregorio XVI la riconobbe come beata nel 1843 e Benedetto XVI la inserì nel canone dei santi nel 2010.
Preghiera di Camilla Battista da Varano durante la meditazione sulla passione
Ave, dolcissimo Gesù, pieno di grazia e misericordia! Benedetta sia la vostra passione e la vostra crudele morte e benedetto sia il sangue delle vostre ferite. Vi prego di avere pietà dell’anima mia peccatrice.