Anna Caterina Emmerick (1744-1824)

Ecco tutto ciò che devi sapere sulla beata Caterina Emmerick, una mistica che ebbe la visione della nascita di Gesù e che formulò diverse profezie significative che hanno sicuramente lasciato il loro segno durante gli anni.

Chi era Anna Caterina Emmerick

Anna Katharina Emmerick (Coesfeld, 8 settembre 1774 – Dülmen, 9 febbraio 1824) è stata una monaca agostiniana tedesca, beata della Chiesa cattolica, e divenuta nota per le sue doti di veggente.

Le si attribuiscono anche altre doti sovrannaturali:

Stigmate, levitazione, bilocazione, divinazione ed estasi.

Nata in una famiglia di contadini, quinta di nove figli, Anna Caterina Emmerick dovette abbandonare la scuola per fornire un contributo economico alla sua famiglia poiché vivevano in condizioni disagiose economiche. Tuttavia, proprio nel periodo breve in cui frequentò la scuola, gli insegnanti si accorsero di quanto Katharina Emmerick manifestava la volontà di diventare suora visto l’interesse sui temi religiosi, dedicandosi non solo alla preghiera ma anche alla devozione nei confronti della Vergine Maria che come lei nacque l’8 settembre.

Oltre a essere una domestica, Anna Caterina Emmerick, divenne sarta prima di entrare nel 1802 nel monastero di Agnetenberg presso Dülmen, insieme alla sua amica Klara Söntgen realizzando così il suo sogno.

Tra il 1802 e il 1811 si ammalò frequentemente. Durante questi anni, la beata Emmerick, ricevette anche incarichi pesanti nonostante il suo stato di salute fosse precario, ma la sua vita di clausura e l’amore per la sua fede non la fermò.

Nel 1811 il monastero di Agnetenberg nel quale si trovava, a causa del movimento di secolarizzazione, venne soppresso ed Katharina Emmerick dovette abbandonarlo. Venne accolta come domestica presso l’Abbé Lambert, un prete fuggito dalla Francia che viveva a Dülmen. Fu in questo periodo che ricevette le stigmate. 

Fu in cura dal dottor Franz Wesener, un medico ateo divenuto credente oltre che suo fedele amico, il quale tenne per undici anni un diario dei fenomeni occorsi alla sua paziente. Emmerick Caterina dovette anche sopportare persecuzioni sia in convento che fuori.  Oltre al suo medico curante della sua vicenda si interessò anche il poeta tedesco Clemens Brentano che dal 1816 al 1824 prese nota delle visioni di Anna Caterina Emmerick trasformandole in un’opera sulla Passione di Cristo: la “Das bittere Leiden unseres Herrn Jesu Christi”.

In una delle visioni che le si attribuiscono, avrebbe visto Maria di Nazaret che all’età di quattordici anni sposa Giuseppe.

Le sue visioni più conosciute della mistica Anna Katharina Emmerich sono quelle relative alla Passione di Gesù, una descrizione esposta in modo incredibilmente realistico, come anche la descrizione del dolore che provò il cuore della Vergine Maria nel vedere il figlio martoriato mentre lo accompagnava lungo la via della croce.

Insomma, queste rivelazioni sono ricchissime di dettagli non riportati dai Vangeli, ma perfettamente coincidenti con i particolari “inediti” che saranno in seguito fatti propri dalla veggente italiana del ‘900, Maria Valtorta.

La mistica Anna Katharina Emmerick morì il 9 febbraio 1824, e il suo funerale attirò un gran numero di persone a causa delle voci che il suo corpo fosse stato trafugato. La tomba fu aperta due volte nei giorni successivi, tuttavia il corpo fu trovato intatto e al suo posto. Il 3 ottobre 2004, Anna Katharina Emmerick fu beatificata da Papa Giovanni Paolo II.

Anna Caterina Emmerick: Descrizione di Gesù

Ecco la descrizione di Gesù secondo la beata Emmerick, riportato nel libro “Vita, Passione e Glorificazione dell’Agnello di Dio”:

“Lo splendore che irradiava la Santa Vergine diveniva sempre più fulgido, tanto da annullare il chiarore delle lampade accese da Giuseppe. La Madonna, inginocchiata sulla sua stuoia, teneva il viso rivolto ad oriente. Un’ampia tunica candida priva di ogni legame cadeva in larghe pieghe intorno al suo corpo.

Alla dodicesima ora fu rapita dall’estasi della preghiera, teneva le mani incrociate sul petto. Vidi allora il suo corpo elevarsi dal suolo. Frattanto la grotta si illuminava sempre più, fino a che la Beata Vergine fu avvolta tutta, con tutte le cose, in uno splendore d’infinita magnificenza. Questa scena irradiava tanta Grazia Divina che non sono in grado di descriverla.

Vidi Maria Santissima assorta nel rapimento per qualche tempo, poi la vidi ricoprire attentamente con un panno una piccola figura uscita dallo splendore radioso, senza toccarla, né sollevarla. Dopo un certo tempo vidi il Bambinello muoversi e lo udii piangere. Mi sembrò che allora Maria Santissima, sempre Vergine, ritornando in sé stessa, sollevasse il Bambino e l’avvolgesse nel panno di cui l’aveva ricoperto. Alzatolo dalla stuoia, lo strinse al petto. Sedutasi, la Madonna si avvolse col Fanciullo nel velo e col suo santo latte nutri il Redentore. Vidi una fitta schiera di figure Angeliche nelle spoglie umane genuflettersi al suolo e adorare il Neonato divino; erano sei Cori angelici entro un alone di fulgida luce abbagliante.

Un’ora circa dopo il parto, Maria chiamò Giuseppe, che se ne stava ancora assorto nella preghiera. Lo vidi avvicinarsi e protendersi umilmente, mentre guardava in modo gioioso e devoto il Bambino Divino. Solo quando la santa Consorte gli ripeté di stringere al cuore con piena riconoscenza il dono dell’Altissimo, egli prese il Bambino tra le braccia e lodò il Signore con lacrime di gioia. La Vergine allora avvolse il Bambinello nei pannolini, vidi che lo ricoprì dapprima con un panno rosso, poi lo avvolse in uno bianco fino alle ascelle, mentre avvolse la testolina in un altro ancora. La Madonna aveva con sé solo quattro pannolini. Vidi allora Maria e Giuseppe seduti al suolo; non parlavano ma parevano assorti nella meditazione. Bello e raggiante vidi il Santo Neonato tutto fasciato disteso sulla stuoia, mentre Maria lo contemplava. A quella vista esclamai: ‘Questo Corpicino è la salvezza dell’universo intero’.

Poco dopo la santa Coppia pose il divino Neonato nella mangiatoia, che era stata riempita di ramoscelli e di fini erbette, e Gli adagiarono una coperta sul corpicino. Deposto il Bambino in questa culla, che si trovava più in basso del posto dove era stato partorito, la santa Coppia pianse di gioia e cantò le lodi del Signore. Giuseppe dispose il giaciglio e la seggiola della Santa Vergine vicino al presepe. Vidi Maria Santissima, prima e dopo il parto, sempre velata e biancovestita; nei primi giorni, subito dopo l’Evento, stava seduta o inginocchiata, dormiva su un fianco e mai la vidi ammalata o affaticata. Quando qualcuno veniva a visitarla si velava ancor più accuratamente e se ne stava diritta sul posto dove era avvenuta la santa Nascita”.

Era arrivato il tempo della consumazione: il Verbo si era fatto carne – il Verbo Eterno e Divino del Padre Celeste Onnipotente. Si realizzava così la profezia di Isaia: la Vergine avrebbe concepito e dato alla luce un figlio, il cui nome è Emmanuele, “Dio con noi” (Is 7, 14).

È apparso tra noi il Messia, promesso già nel paradiso e atteso con ansia da tutti i popoli. È adagiato in una mangiatoia, come un bambino povero. Verrà riconosciuto in condizioni così umili? A chi si rivelerà per primo il Re della gloria? Non ai grandi e superbi della Terra! I pastori, poveri e semplici, sono stati i primi invitati da messaggeri celesti alla mangiatoia per adorare il Bambino divino.

Racconta la Emmerick: “La notte santa era particolarmente immersa nel silenzio stellato; vidi una nube luminosa calare su tre pastori mentre osservavano ammirati la bellezza del cielo.
Contemporaneamente udii levarsi nelle immensità del silenzio notturno un canto dolce e tranquillo. Sul principio i pastori si spaventarono di fronte a quelle manifestazioni, ma ben presto un Angelo apparve loro e così li tranquillizzò: ‘Non temete! Io vi reco una lieta novella che rallegrerà tutto il popolo, poiché oggi è nato il vostro Salvatore nella città di Davide, il Cristo, il Signore. Voi lo riconoscerete nel Bambino che avvolto in miseri panni giace in un presepio’. Mentre l’Angelo così parlava, lo splendore circostante cresceva sempre più, ed allora scorsi sei o sette graziose figure di Angeli luminosi apparire ai pastori. Tenevano nella mano una specie di lungo nastro o pergamena, sulla quale in lettere grandi, quasi tutte come un palmo della mano, stavano scritte alcune parole. Si levò poi un canto magnifico e così udii: ‘Sia gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà’”.

Anna Caterina Emmerick e le anime del Purgatorio

Nel volume intitolato “La beata Anna Caterina Emmerick” pubblicato dalle edizioni Segno, Don Marcello Stanzione presenta alcuni scritti autentici della beata tedesca riguardanti le sue visioni delle anime purganti, nei quali descrive dettagliatamente gli avvenimenti che avvengono nel Purgatorio. Tali pensieri della mistica sono di grande importanza e suscitano profonda riflessione.

La mediazione dell’angelo custode

“Anche il contatto con le povere anime del Purgatorio avviene per mezzo del mio angelo. Egli si occupa di guidare le povere anime nei diversi luoghi del Purgatorio. Mi vidi con lui presso le povere anime, le quali si lamentano molto perché esse stesse non si potevano aiutare, ed erano aiutate molto poco sulla Terra, specialmente nei nostri tempi”.

Gli egoisti resteranno a lungo nel Purgatorio

“Fra coloro che non compiono grandi peccati – scrive Emmerick – ma che sono tiepidi, in particolare fra coloro che, per troppo egoismo, non ascoltano i buoni consigli dei loro confessori, ve ne sono di quelli che resteranno a lungo in Purgatorio”.

La nostra trascuratezza nei loro confronti

“Purtroppo le povere anime in Purgatorio – dice ancora Emmerick – hanno da soffrire così tanto a causa della nostra trascuratezza, comoda devozione, mancanza d’entusiasmo per Dio e per la salvezza del prossimo. Come si può essere a loro meglio d’aiuto se non con un amore sufficiente e con atti di virtù? Cose che invece queste stesse anime trascurarono durante la vita terrena”.

La felicità delle anime purganti

“Quando il mio angelo mi esortava a pregare ed espiare per le povere anime del Purgatorio sentivo la loro felicità, mi ringraziavano e mi erano molto grate. Quando espiavo con i miei dolori esse pregavano per me. La loro nostalgia per la grazia e la misericordia della Chiesa era molto profonda. Tutto quello che noi facciamo per loro, causa una gioia infinita”.

Riconobbi alcune persone che conoscevo

La mistica beata riporta un’altra visione del Purgatorio, in cui riconobbe “non solo alcuni conoscenti ma anche i loro parenti che non avevo mai visto prima. Vidi povere anime abbandonate dai parenti sulla Terra senza più essere ricordate da nessuno, fedeli che non avevano l’abitudine alla preghiera. Prego sempre particolarmente per loro”.

La visione avuta quando era bambina

“Quando ero ancora bambina fui portata da una persona, che non conoscevo, in un luogo che mi sembrava il Purgatorio. Qui vidi molte anime che soffrivano forti dolori e che mi supplicavano di pregare per loro, mi sembrava di essere stata portata in un profondo abisso dove c’era un grande spazio che mi impressionò molto, mi riempì di angoscia e turbamento. Vidi uomini molto silenziosi e tristi, sul cui volto si intravvedeva, nonostante tutto, che nel loro cuore gioivano, come se pensassero alla misericordia di Dio”.

La preghiera sulle tombe

“Quando pregavo su queste tombe, sentivo una voce affaticata proveniente dal profondo della terra che mi sussurrava: ‘Aiutami a venir fuori’. Allora mi assaliva un sentimento d’impotenza, di non poter far nulla per quelle poverette. L’unica cosa che potevo fare, per queste anime dimenticate, era quella di pregare quanto più potevo, con sempre maggior fervore. Poi scorgevo su queste tombe molte ombre grigie, e in seguito alle pietose e intense preghiere tali ombre assumevano un colore più chiaro”.

Incontri sulla strada per la chiesa di Coesfeld

“Già maggiorenne andavo a messa la mattina presto a Coesfeld. Per poter pregare meglio per le anime benedette del Purgatorio prendevo una strada solitaria. Se non fosse stata ancora spuntata l’alba le avrei veduto a due a due oscillare davanti a me come perle luminose in mezzo a una pallida fiamma”.

Anna Caterina Emmerick: Profezie

Dopo aver ricevuto le stigmate, la beata Caterina Emmerick manifestò sempre più frequentemente premonizioni riguardanti la sorte della Chiesa d’Occidente, caratterizzate da visioni di violenza, corruzione e degrado. Le sue profezie, trascritte e tramandate, continuano a suscitare grande interesse e attenzione tra i fedeli e i teologi di tutto il mondo. In particolare, la mistica tedesca dichiarò di aver avuto una visione di due Papi coesistenti durante un’estasi avuta il 13 maggio 1820, quando si trovava in una condizione di debolezza e malattia.

Le parole pronunciate dalla beata Emmerick furono: “Vidi anche il rapporto tra i due Papi. Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa Chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città (di Roma). Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità”.

Le dichiarazioni della beata Anna Katharina Emmerick sulle premonizioni riguardanti il futuro della Chiesa cattolica rimangono ancora oggi oggetto di studio e dibattito tra i teologi e i fedeli di tutto il mondo. In particolare, la visione della coesistenza di due Papi durante un’estasi della mistica tedesca, sebbene avesse destato inizialmente scetticismo, sembra aver trovato conferma nei fatti storici, visto che tale situazione si è verificata in un preciso periodo storico. Tuttavia, l’enigma sulla profezia della Emmerick continua a suscitare ancora oggi un grande interesse.

Secondo alcuni studiosi della religione cristiana, la profezia di Anna Katharina Emmerick potrebbe riguardare la difficile situazione della Chiesa nel XIX secolo, e i due Papi di cui parlava potrebbero essere stati Bonifacio IV (550-615), sessantasettesimo pontefice della Chiesa Cattolica vissuto nel millennio precedente, e Pio VII (1742-1823), pontefice dal 1800 al 1823. Tuttavia, è importante sottolineare che questa interpretazione rimane controversa e che l’enigma continua a suscitare interesse e dibattiti all’interno dei circoli accademici e religiosi.

Anna Caterina Emmerick: Film

Ecco la sinossi del film Segnati da Dio su Anna Caterina Emmerick:

La beata Anna Caterina Emmerich, nata a Coesfeld nel 1774, fu una monaca tedesca che ebbe la sua prima esperienza mistica all’età di 15 anni, quando Gesù apparve e le offrì una scelta tra una corona di spine e una di fiori, optando per la prima. La sua vita fu segnata da dolore e misticismo, che la portò a viaggiare nel tempo e a testimoniare l’amore di Dio per l’umanità. Inoltre, ebbe la visione dello scoppio della Rivoluzione Francese e della caduta di Napoleone molto prima che avvenissero. Anna Caterina Emmerich mostrò inedite scene delle Sacre Scritture e profetizzò il futuro della Chiesa e dell’umanità. Clemens Brentano, uno dei massimi esponenti del Romanticismo tedesco, dedicò gran parte del suo tempo alla stesura delle mistiche visioni della veggente, che trascorse gli ultimi 12 anni della sua vita a letto a causa di una salute cagionevole e del dolore causato dalle stigmate.

Regia: Luca Trovellesi Cesana
Anno di produzione: 2017
Durata: 45′