Preghiera di San Bonaventura di Bagnoregio

Giovanni Fidanza, meglio noto come San Bonaventura da Bagnoregio (Viterbo), è universalmente riconosciuto come biografo ufficiale di San Francesco d’Assisi, nonché considerato il fondatore dell’Ordine dei Frati Minori.

Il suo nome è strettamente legato ad un evento miracoloso che gli procurò la guarigione, ancora bambino, grazie all’intercessione di San Francesco, il quale avrebbe esclamato “Oh bona ventura” rivolto al piccolo Giovanni sofferente, il quale si riprese in modo sorprendente dalla malattia che sembrava condurlo alla morte.

Oggi, per invocare la protezione e l’aiuto di San Bonaventura in una causa particolare, è possibile rivolgere una preghiera specifica nella speranza di ottenere una grazia simile.

San Bonaventura da Bagnoregio

Nell’anno 1221 nasceva in Bagnoregio (Lazio) San Bonaventura che al fonte battesimale fu chiamato Giovanni. Essendosi ammalato gravemente all’età di quattro anni, la mamma lo raccomandò a S. Francesco d’Assisi, colà di passaggio, promettendo di offrirlo al Signore nell’ordine dei Frati Minori, se avesse riacquistata la salute. S. Francesco pregò per lui e quando lo seppe risanato, esclamò: «O buona ventura» e da allora Giovanni fu chiamato Bonaventura.
Cresciuto negli anni, nel 1242 si associò ai seguaci del poverello d’Assisi, ove in breve fece mirabili progressi nella virtù e nella scienza.


Fatta la professione, venne mandato all’Università di Parigi, alla scuola del dottissimo Padre Ales. I progressi che fece negli studi furono tali che dopo solo sette anni venne eletto professore di filosofia e teologia nella medesima Università.


I suoi esempi rifulgevano davanti ai confratelli ed essi, nonostante la sua giovane età, lo elessero priore generale dell’ordine nel 1256.
Nella nuova carica era sempre così puntuale e preciso, che per stimolare i ritrosi ed animare i fervidi alla imitazione di S. Francesco, si serviva più del suo esempio che della sua autorità.
La sua fama si estese: tutti ormai stimavano il Padre Bonaventura uomo eccezionale, perciò il papa Clemente IV gli offrì l’arcivescovado di York (Inghilterra). Ma S. Bonaventura riuscì a indurre il Santo Padre a desistere dal suo progetto.


Però Gregorio X, successore di Clemente IV, vedendo i doni che Dio aveva elargito a questo religioso, e considerando il gran bene che avrebbe potuto fare alla Chiesa, lo elesse cardinale. S. Bonaventura non voleva e si era persino rifugiato in Francia, ma tutto fu inutile. Costretto dall’ubbidienza si portò a Roma dove il Papa, consacrandolo vescovo di Albano, lo nominò legato pontificio assieme a San ‘Tommaso d’Aquino per il concilio che si stava per aprire in Lione.


Ma S. Tommaso lungo il viaggio s’ammalò e morì, e S. Bonaventura per il troppo lavoro fu preso da atroce malore e da vomito continuo, onde in pochi giorni passò’ all’eternità. Era il 14 luglio del 1274.
Come si è già accennato, S. Bonaventura era dottissimo ed in mezzo alle sue molteplici occupazioni trovò modo di scrivere numerosi volumi che rivelano la profondità della sua dottrina e l’acutezza del suo ingegno. Ad una vecchietta che lo lodava per la sua scienza rispose: «Voi potete amar Dio più di qualsiasi sapiente ed è questo l’unico mezzo per essere a Lui accetti ».
Un fraticello laico perciò ripeteva: «Vecchierella, vecchierella, se tu amerai il Signore più di Padre Bonaventura, sarai più santa di Padre Bonaventura».

Corona

O Dio vieni a salvarmi,
Signore vieni presto in mio aiuto
1 Gloria al Padre….
25 PADRE NOSTRO
1 Gloria al Padre….
25 AVE MARIA…
1 Gloria al Padre….
7 PADRE NOSTRO
1 AVE MARIA
L’Eterno riposo…

Per finire: O Dio, Signore dei vivi e dei morti, pieno di misericordia verso le tue creature, concedi il perdono e la pace ai nostri fratelli defunti perché immersi nella tua beatitudine ti lodino in eterno. Per Cristo nostro Signore. Amen

Storia della corona

Due canonici della Chiesa di San Vitale in Roma, reduci da un pellegrinaggio fatto in Spagna nel 1260, riunirono 12 gentiluomini animati da grande pietà, nell’intento di formare una Congregazione sotto la protezione della Vergine Santissima che avesse lo scopo di promuovere opere di carità e pietà. A San Bonaventura fu affidato l’incarico di tracciare la Costituzione del Sodalizio ed insieme prescrivere una speciale preghiera conosciuta con il nome di Corona di San Bonaventura. Questa preghiera consiste nella recita di 25 Pater seguiti da Gloria Patri, da 25 Ave Maria seguite da Gloria Patri ed infine 7 Pater Ave con Requiem Eterna. Questa Corona fu arricchita in seguito dai Sommi Pontefici con molte indulgenze. Essendo San Bonaventura Generale dell’Ordine Francescano ammise i Confratelli a partecipare e godere di tutte le indulgenze, grazie e privilegi dell’Ordine. 

PRATICALa perfezione cristiana non consiste in altro che nel conoscere, amare e servire fedelmente il Signore.
PREGHIERAO Dio, che desti al tuo popolo il beato Bonaventura ministro di eterna salute, deh! fa’ che, come lo avemmo dottore sulla terra, meritiamo di averlo intercessore in cielo.
MARTIROLOGIO ROMANOA Lióne, in Frància, la deposizione di san Bonaventura, Cardinale e Vescovo di Albàno, Confessore e Dottore della Chiesa, dell’Ordine dei Minori, famosissimo per la dottrina e la santità della vita. La sua festa, tuttavia, si celebra nel giorno precedente.

Preghiera di San Bonaventura di Bagnoregio

O dolcissimo Signore Gesù, ferisci anche me col soavissimo e salutare tuo amore, affinché l’anima mia si riposi nella serena e apostolica tua santissima carità. La mia anima ti brami e si purifichi nell’attesa del Paradiso, e non sospiri che di separarsi dal corpo per essere sempre con te.

Tu sei o Signore, il gaudio degli Angeli, la forza dei Santi, il nostro soavissimo pane quotidiano. Il mio cuore abbia sempre fame e sete di te, o Gesù, e si delizi nelle dolcezze del tuo amore. Te sempre cerchi come fonte della vita e della sapienza, come torrente della gioia che riempie la casa di Dio.

Tu solo sii la mia gloria! A Te io pensi, di Te parli, tutto operi a Tuo onore, a Te pervenga con umiltà e pace, con trasporto e diletto, con perseveranza e fervore, affinché in Te, mia fiducia, mia gioia, mia pace, io sempre viva con la mente e con il cuore. Amen

Trafiggi, o dolcissimo Gesù, le profondità della mia anima con la soavissima e salutare ferita del tuo amore, infondendovi un’autentica, serena, apostolica carità, di modo che arda e si sciolga solo e sempre per amore e desiderio di Te; Te desideri e quasi muoia nelle tue dimore, non cerchi altro che dissolversi ed essere con Te. Concedi che la mia anima sia assetata di Te, del pane degli angeli, della refezione dei santi, del nostro pane quotidiano, soprassostanziale, che ha in se ogni dolcezza; che il mio cuore abbia sempre sete e si nutra di Te, dove gli angeli desiderano fissare lo sguardo, e i reconditi della mia anima siano ricolmati dalla dolcezza della tua percezione; sia il mio cuore sempre assetato di Te, fonte della vita, fonte della sapienza e della scienza, fonte della eterna luce, rigoglio della casa di Dio.

Te sempre ambisca, Te cerchi, Te trovi, a Te protenda, a Te sopraggiunga, Te mediti, di Te parli, e tutto operi a lode e gloria del tuo nome, con umiltà e discrezione, con amore e consolazione, con facilità e affetto, con perseveranza sino alla fine; perché Tu solo sia sempre la mia speranza, la mia fiducia, la mia ricchezza, il mio diletto, la mia allegrezza, la mia gioia, il mio riposo e la mia tranquillità, la mia pace, la mia soavità, la mia dolcezza, il mio cibo, la mia refezione, il mio rifugio, il mio aiuto, la mia sapienza, la mia parte di eredità, il mio possesso, il mio tesoro, a cui siano sempre fissati, saldi ed inamovibili, la mai anima e il mio cuore. Amen.