La preghiera del Cammino

La “Preghiera del Cammino” rappresenta un percorso spirituale profondamente radicato nella tradizione cristiana, invitando i fedeli a seguire la via “stretta” della Croce e quella “migliore di tutte” incarnata dalle virtù. Questo cammino è un invito a vivere in un amore che emula quello di Cristo, amando intensamente e universalmente, abbracciando i suoi insegnamenti, le sue azioni, e la sua passione, che è chiamata a trovare compimento in noi. È un percorso che richiede l’adozione dei “medesimi sentimenti” di Cristo, un cuore che risuona con la sua mitezza e umiltà, diventando così una presenza umile e fedele di Lui nel mondo.

L’invocazione a Gesù, come Luce e Forza, è un richiamo potente alla vita “misteriosamente nascosta con Cristo in Dio“, un’esistenza che, pur immersa nelle sfide del quotidiano, rimane saldamente ancorata alla realtà divina. La conclusione della preghiera, che attinge a temi cari alla spiritualità cristiana, esprime un impegno sereno ma deciso di offrirsi a Dio, aperti a essere trasformati dalla Sua volontà.

Questa preghiera non è solo un atto di devozione personale, ma si è espansa nella sua portata spirituale attraverso la contemplazione intitolata “Sosta amichevole con il Signore“. Originariamente concepita come un manifesto personale, la preghiera è stata progressivamente adottata e amata dalla comunità, diventando un emblema del Gruppo e un programma di vita collettivo, che sottolinea la vocazione a essere una “umile e fedele presenza” di Cristo nel mondo. Questa evoluzione ha portato, dal 1988, all’uso del plurale nella recitazione della preghiera e alla sua designazione come “Preghiera del Cammino“, un titolo che cattura l’essenza del suo invito a intraprendere un viaggio spirituale trasformativo insieme.

La preghiera del Cammino

Signore, illuminami e guidami
nella fede, nella speranza e nella carità.

La strada che tu hai percorso sia da me seguita.
Tutto ciò che tu ami sia da me amato.

Tu, Luce, illumina le mie tenebre.
Tu, Forza, sorreggi la mia debolezza.

I miei occhi siano i tuoi occhi,
le mie mani siano le tue mani,
le mie spalle siano le tue.

Il mio cuore sia il tuo cuore,
affinché i fratelli,
tramite la mia umile e fedele presenza,
possano incontrare te
e, nella fede, vederti e amarti.

Signore, prendimi come sono
e fammi come tu mi vuoi.