Preghiera del buon Umore | San Tommaso Moro

La Preghiera del Buonumore, tanto amata da Papa Francesco, sembra inizialmente distante dalla solennità storica e spirituale che identifica ottobre come il mese del Rosario. Tuttavia, c’è un filo conduttore che lega questi due aspetti: la capacità della preghiera di portare pace e serenità, anche nei momenti più difficili. Se il Rosario è nato come invocazione potente che, secondo Papa Pio V, portò alla vittoria nella Battaglia di Lepanto, la Preghiera del Buonumore di San Tommaso Moro rappresenta un’arma spirituale per affrontare con leggerezza e forza d’animo le sfide quotidiane. Entrambe sottolineano il potere della preghiera nel trasformare la sofferenza in speranza e nell’offrire conforto e fiducia a chi la recita.

Preghiera del buon umore “Preghiera del buon umore” scritta da San Tommaso Moro (1478-1535)

Signore,
dammi una buona digestione
ed anche qualcosa da digerire.
Donami la salute del corpo
col buonumore necessario a mantenerla.

E donami, Signore, un’anima santa che faccia tesoro
di quello che è buono e puro, affinchè non si spaventi

alla vista del male,
ma trovi, alla tua presenza,
la via per rimettere le cose a posto.

Donami un’anima che non conosca
la noia, i brontolii, i sospiri e i lamenti;
e non permettere che io mi affligga eccessivamente per quella cosa troppo invadente
che si chiama “io”.

Signore,
dammi il senso del ridicolo
e concedimi la grazia di comprendere gli scherzi, affinchè conosca nella vita
un po’ di gioia e possa farne partecipi anche gli altri.

La preghiera del buon umore secondo Papa Francesco

La preghiera è il cuore della vita spirituale di Papa Francesco, un’abitudine quotidiana che guida ogni suo gesto e decisione. Il Santo Padre ha condiviso in diverse occasioni le preghiere che scandiscono le sue giornate, dalla recita del Rosario all’Adorazione Eucaristica serale, fino alla sua speciale invocazione serale: “Signore, se vuoi, puoi purificarmi!”.

Tra le sue preghiere preferite c’è anche la suggestiva Preghiera del Buonumore di San Tommaso Moro, un inno alla serenità e alla forza interiore.

In questo articolo esploreremo il rapporto di Papa Francesco con la preghiera, le sue pratiche quotidiane e il significato spirituale delle invocazioni che più gli stanno a cuore, offrendo uno spunto per arricchire la propria vita spirituale seguendo l’esempio del Pontefice.

Chi era San Tommaso Moro: la vita di un santo e umanista

San Tommaso Moro (1478-1535) è una figura simbolo di integrità morale e dedizione al bene comune, noto per la sua incrollabile coerenza cristiana, che lo portò al martirio. Nato a Londra il 7 febbraio 1478, si distinse come avvocato, parlamentare, giudice e brillante umanista. Uomo di famiglia e studioso apprezzato, riuscì a conciliare le sue responsabilità pubbliche con un profondo impegno per i valori morali e religiosi.

La carriera politica e la rottura con Enrico VIII

Entrato al servizio del Re, divenne Lord Cancelliere a 52 anni, ma si dimise nel 1532 in segno di opposizione al progetto di Enrico VIII di assumere il controllo della Chiesa in Inghilterra. Questo gesto coraggioso lo condusse all’arresto e, dopo 15 mesi di carcere, al processo e alla condanna a morte per il suo rifiuto di firmare il giuramento di adesione all’Atto di Supremazia del Re. Fu decapitato il 6 luglio 1535.

Un uomo di cultura e visione

Tommaso Moro fu un importante esponente dell’umanesimo europeo. La sua opera più celebre, Utopia, rappresenta una riflessione critica sulla politica e sulla natura umana, ispirata a La Repubblica di Platone. Innovatore per i suoi tempi, si batté per l’educazione delle donne, garantendo alle sue figlie un’istruzione paragonabile a quella del figlio maschio. Questo approccio moderno e progressista lo rese un punto di riferimento per gli studiosi del suo tempo.

Canonizzazione e riconoscimenti

San Tommaso Moro è stato canonizzato nel 1935 dalla Chiesa cattolica ed è ricordato anche nel martirologio anglicano dal 1980. È celebrato come un esempio universale di fedeltà alla coscienza e di servizio al bene comune, al di là delle divisioni religiose. Le sue ultime parole, pronunciate prima del martirio, sintetizzano il suo ideale di vita: “Muoio come buon servo del Re, ma anzitutto come servo di Dio”.

Un modello di vita

San Tommaso Moro incarna i valori dell’integrità, della coerenza e del primato della coscienza, rappresentando un esempio per tutti coloro che dedicano la propria vita alla ricerca della verità e alla difesa della giustizia, in ogni contesto sociale e religioso.