Supplica alla Regina del SS. Rosario di Pompei
La Supplica alla Madonna di Pompei è una preghiera mariana molto popolare, specialmente in Italia. La preghiera si riferisce alla Madonna di Pompei, una venerata immagine della Vergine Maria che si trova nella città di Pompei, in Campania, in Italia. Secondo la tradizione, l’immagine della Madonna di Pompei sarebbe stata trovata in una grotta nel XV secolo e avrebbe eseguito molti miracoli.
La Supplica alla Madonna di Pompei è spesso recitata come preghiera di intercessione, ovvero come richiesta di aiuto o protezione alla Vergine Maria. La preghiera è anche spesso recitata come parte di novene, ovvero come serie di preghiere recitate per nove giorni di seguito per ottenere una particolare grazia o per chiedere il favore di Dio. La Supplica alla Madonna di Pompei è anche spesso recitata durante i pellegrinaggi a Pompei, dove si trova l’immagine della Madonna venerata.
Tutti sanno che maggio è un mese dedicato alla Vergine Maria. Durante tutto il mese si svolgono numerosi riti e celebrazioni religiose per la Madonna. Anche la festa della mamma, che ricorre la seconda domenica di maggio, è legata a Maria e al suo ruolo di madre di Gesù. Oggi, vogliamo richiamare l’attenzione sulla preghiera di Bartolo Longo alla Madonna di Pompei, che viene recitata l’8 maggio e la prima domenica di ottobre. Questa data specifica, l’8 maggio, è molto significativa perché segna l’inizio della costruzione del Pontificio Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario a Pompei. Il santuario fu poi trasformato in basilica pontificia maggiore da Papa Leone XIII nel 1901.
Quando si recita la supplica in certe date, lo si fa in presenza di un quadro della Madonna di Pompei, che risale al 1700. Si tratta di un’immagine della Madonna e del Bambino Gesù, con la Madonna che offre un santo rosario a Santa Caterina da Siena, patrona d’Italia, e il Bambino che ne offre uno a Domenico di Guzmán, il fondatore dell’ordine domenicano. Egli era un uomo devoto a Cristo e trascorreva le sue giornate sia nella predicazione che nella preghiera, e ricevette il Rosario dalla Vergine Maria come strumento di preghiera e di predicazione.
Come recitare la supplica alla Madonna di Pompei
La supplica alla Madonna di Pompei è una preghiera potente e significativa, scritta da Bartolo Longo, un avvocato pugliese che, nel corso della sua vita, passò dalla pratica dello spiritismo a una profonda devozione verso la Vergine Maria. La sua storia e la diffusione del culto del Santo Rosario sono legate indissolubilmente alla nascita del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, oggi meta di pellegrinaggi e centro di devozione mariana.
Chi era Bartolo Longo, l’autore della supplica alla Madonna di Pompei?
Bartolo Longo, nato nella seconda metà del XIX secolo, ebbe un percorso di vita straordinario. Dopo essere stato un oppositore del clero e cultore dello spiritismo, incontrò una conversione radicale. Entrato a far parte del Terzo Ordine di San Domenico, promise il celibato, abbandonò il suo lavoro di avvocato e si dedicò interamente ad azioni caritatevoli e all’apostolato.
Durante il suo trasferimento a Napoli, Bartolo Longo incontrò figure importanti come Ludovico da Casoria e Caterina Volpicelli, e si legò a Marianna Farnararo De Fusco, una ricca vedova di cui divenne precettore dei figli. Longo e la contessa, sebbene sposati, scelsero di vivere in castità e di dedicare la loro vita al servizio degli altri.
La missione a Pompei e la devozione al Santo Rosario
La contessa Marianna possedeva vasti terreni nei dintorni di Pompei. Quando Bartolo Longo si recò sul posto, rimase colpito dalle condizioni precarie della parrocchia del Santissimo Salvatore e dalle difficili circostanze in cui vivevano gli abitanti della zona. Fu proprio lì che una voce interiore lo ispirò a promuovere la devozione al Santo Rosario per ottenere la salvezza delle anime.
Da quel momento in poi, Bartolo Longo divenne un fervente promotore della Madonna di Pompei e della recita del Rosario. Restaurò il quadro della Madonna del Rosario, che divenne un’icona venerata, legata a numerosi eventi straordinari e guarigioni miracolose fin dalla sua prima esposizione. L’immagine della Madonna del Rosario di Pompei divenne quindi il centro della sua missione spirituale.
La nascita del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei
Su consiglio del vescovo di Nola, Bartolo Longo e la contessa Marianna iniziarono a raccogliere fondi per costruire un santuario dedicato alla Madonna di Pompei. Grazie alla crescente fama del quadro della Vergine e ai miracoli ad esso associati, riuscirono in breve tempo a raccogliere il denaro necessario attraverso offerte popolari, come la richiesta simbolica di “un soldo al mese”.
Lo sviluppo del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei iniziò l’8 maggio 1876 e il 5 maggio 1901 la struttura fu ufficialmente inaugurata, diventando uno dei più importanti centri di devozione mariana nel mondo.
La Supplica alla Madonna di Pompei
Bartolo Longo è stato anche l’autore della supplica alla Beata Vergine di Pompei, una preghiera rivolta alla Madonna del Rosario di Pompei. Questa supplica fu recitata per la prima volta il 14 ottobre 1883 davanti a ventimila pellegrini e ancora oggi viene recitata ogni anno l’8 maggio e la prima domenica di ottobre. La supplica rappresenta un atto di fede e di affidamento alla Madonna, una preghiera di speranza per ottenere grazie e protezione.
La trasformazione di Pompei e la beatificazione di Bartolo Longo
Bartolo Longo non si limitò a diffondere la devozione mariana, ma si impegnò attivamente per migliorare le condizioni di vita degli abitanti di Pompei. Si dedicò a opere di carità, istituì servizi sociali, costruì case e offrì sostegno a orfani e bambini con genitori in carcere. Il suo impegno trasformò una regione desolata e povera in una città moderna e accogliente, dotata di infrastrutture e servizi per i residenti e i visitatori.
La sua vita esemplare e il suo impegno per il bene comune portarono alla sua beatificazione. Bartolo Longo morì nel 1926 e fu proclamato beato da Papa Giovanni Paolo II il 26 ottobre 1980. La sua eredità spirituale e sociale vive ancora oggi attraverso il Santuario di Pompei e la devozione alla Madonna del Rosario di Pompei.
Supplica alla Madonna di Pompei: testo
Secondo Longo, la venerazione della Madonna di Pompei attraverso il Rosario è ritenuta un rimedio antico che può aiutare a guarire qualsiasi afflizione e a sradicare qualsiasi tipo di malvagità. Questa è la preghiera che ha creato alla Madonna del Rosario di Pompe.
O Augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del Cielo e della Terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti nel tuo Tempio di Pompei, in questo giorno solenne, effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie. Dal Trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso su di noi, sulle nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono. O Madre, implora per noi misericordia dal Tuo Figlio divino e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo Cuore. Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono.
Ave Maria
È vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore.
Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più aspri castighi, ma tu ricordati che sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del Redentore moribondo, che ti dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra Avvocata, la nostra speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli, gridando: Misericordia! O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti, soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si dicono cristiani, eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figliolo. Pietà oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo Cuore. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia!
Ave Maria
Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle Sue grazie e delle Sue misericordie.
Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i Cori degli Angeli. Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, e a te la terra e le creature tutte sono soggette. Tu sei l’onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci. Se tu non volessi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci. Il tuo cuore di Madre non permetterà di vedere noi, tuoi figli, perduti, Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, e, oggi stesso, da te aspettiamo le sospirate grazie.
Ave Maria
Chiediamo la benedizione a Maria
Un’ultima grazia noi ora ti chiediamo, o Regina, che non puoi negarci in questo giorno solennissimo. Concedi a tutti noi l’amore tuo costante ed in modo speciale la materna benedizione. Non ci staccheremo da te finché non ci avrai benedetti. Benedici, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Agli antichi splendori della tua Corona, ai trionfi del tuo Rosario, onde sei chiamata Regina delle Vittorie, aggiungi ancor questo, o Madre: concedi il trionfo alla Religione e la pace alla Società umana. Benedici i nostri Vescovi, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l’onore del tuo Santuario. Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei e quanti coltivano e promuovono la devozione al Santo Rosario. O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo d’amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra ed in cielo. Amen.
Salve Regina