Benigna Consolata Ferrero

La figura di Suor Benigna Consolata Ferrero, definita la “Piccola Segretaria della Misericordia di Dio“, rappresenta una tra le più luminose personalità della santità torinese, fiorita in quel periodo fortunato a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, che ha generosamente donato alla Chiesa e all’umanità tanti Santi, Beati, Venerabili e Servi di Dio, impegnati sia nell’opera sociale sia nella splendente dimensione dell’eroico misticismo dei chiostri.

Ecco cosa c’è da sapere sulla sua vita!

Suor Benigna Consolata Ferrero

La signora Suor Benigna Consolata Ferrero, nota anche come Maria Consolata al momento del battesimo, proveniva da una famiglia agiata e profondamente impegnata nella fede religiosa.

Suor Benigna Consolata Ferrero ha ricevuto un’istruzione che rispecchiava le consuetudini dell’epoca, e ha altresì svolto un ruolo di supporto nelle incombenze domestiche. Già in giovane età, ella ha abbracciato il consiglio del suo mentore spirituale, il Beato Luigi Boccardo, che le ha esortato a tenere un Diario.

Nel 1907, Suor Benigna Consolata Ferrero entrò nel monastero della Visitazione di Como dove trascorse molti anni dedicandosi con grande impegno ad una varietà di compiti. La sua personalità tranquilla e rispettosa, la sua capacità di collaborare e di essere sempre disponibile verso le altre suore, le valsero il rispetto e l’affetto di tutta la comunità.

Con grande disciplina, Suor Benigna Consolata Ferrero continuò a scrivere il suo diario spirituale in segreto, rispondendo alla chiamata del Signore di essere la “piccola segretaria” della sua Misericordia.

La Madre Priora Giuseppina Antonietta Scazziga, insieme al Vescovo Archi e al Confessore Mons. Piccinelli, accompagnò Suor Benigna nel suo percorso spirituale, incoraggiandola a consegnarsi completamente all’Amore misericordioso del Signore per il bene delle anime, fino a offrire la sua vita, in unione con quella di Cristo, durante la Prima Guerra Mondiale.

La Suora morì il 1° settembre 1916 a causa di una polmonite. Dopo la sua morte, la fama della sua santità si diffuse rapidamente in tutto il mondo grazie ai suoi scritti.

Testimonianze “La comunità delle monache della Visitazione di Como”

«Sono passati più di 100 anni dalla morte di suor Benigna Consolata Ferrero, quindi non ci è possibile riferire testimonianze di chi ha potuto conoscerla personalmente; abbiamo allora pensato di avvalerci di tre testimoni che la Chiesa ha additato al culto e all’emulazione dei fedeli: Santa Faustina Kowalska, apostola della Divina Misericordia, Santa Teresa di Calcutta, missionaria della Carità e della Misericordia fra i più poveri e Santa Teresa De Los Andes, giovane monaca carmelitana di Santiago del Cile.

La prima, stando a quanto ha testimoniato la sua Superiora al Processo di canonizzazione, leggeva abitualmente la “La breve vita” di suor Benigna Consolata e sembra sia stata chiamata a continuarne la missione rivelando al mondo i segreti della Divina Misericordia. Anche Santa Teresa di Calcutta si accostò alla biografia di suor Benigna Consolata e dalla sua testimonianza di vita fu incoraggiata a rispondere alle richieste di Gesù che la invitava a donarsi pienamente, con gioia e umiltà, nell’amore e nel servizio dello “scarto” dell’umanità per “fare qualcosa di bello per il Signore”. Infine, Santa Teresa de Los Andes, canonizzata da san Giovanni Paolo II nel 1993, visse poco più di un anno nel silenzio e nel nascondimento del Carmelo e, conquistata anche dal messaggio che attinse dagli scritti di suor Benigna Consolata, aiutò le anime ad abbandonarsi con fiducia all’infinita Misericordia del Signore. Queste testimonianze sottolineano due verità per noi consolanti: il Signore porta avanti il suo Disegno e lo fa attraverso tasselli diversi che Lui solo sa come “mettere insieme”. Il Signore ci chiede sempre di aiutarci a vicenda nel cammino della vita e della santità.»