Preghiera per la festa dei morti | 2 Novembre

Il mese di novembre è tradizionalmente legato alla commemorazione dei defunti, subito dopo la festa di Ognissanti, arriva la commemorazione del 2 Novembre, anche più comunemente chiamata “festa dei morti“.

Anche chi non è solito frequentarli durante il resto dell’anno, va al cimitero, prega con più intensità per i cari già passati all’altra vita, programma Messe in loro suffragio.

Succede soprattutto il 2 novembre, non a caso nella dicitura popolare il “giorno dei morti. In realtà la Chiesa ricorda in ogni Eucaristia chi ci ha già preceduti nell’incontro con il Signore ma in questo periodo la loro memoria è più forte e sentita.

La Chiesa cattolica chiede esplicitamente di commemorare i defunti. L’ultima opera di misericordia spirituale invita infatti a “pregare per i vivi e per i morti”, collegandosi direttamente a quella corporale di “seppellire i morti”. «La Chiesa – disse papa Francesco durante l’udienza generale del 30 novembre 2016 – prega per i defunti in modo particolare durante la Santa Messa. Dice il sacerdote: “Ricordati, Signore, dei tuoi fedeli, che ci hanno preceduto con il segno della fede e dormono il sonno della pace.

Dona loro, Signore, e a tutti quelli che riposano in Cristo, la beatitudine, la luce e la pace” (Canone romano). Un ricordo semplice, efficace, carico di significato, perché affida i nostri cari alla misericordia di Dio.

Preghiamo con speranza cristiana che siano con Lui in paradiso, nell’attesa di ritrovarci insieme in quel mistero di amore che non comprendiamo, ma che sappiamo essere vero perché è una promessa che Gesù ha fatto. Tutti risusciteremo e tutti rimarremo per sempre con Gesù, con Lui».

La festa del 2 Novembre:


Da sempre, pur con modi e sfumature diverse, tutti i popoli ricordano e pregano per i defunti. Nella Chiesa la loro commemorazione è presente sin dal IX secolo ma già circa duecento anni prima nei monasteri un giorno all’anno era specificamente dedicato a questa celebrazione. Quanto alla scelta del 2 novembre, la storia ci riporta all’anno 928. Fu allora che l’abate benedettino Odilone invitò tutti i monaci dell’Ordine cluniacense a optare per quella data.

Alla base il racconto che gli fece un confratello tornato dalla Terra Santa. A Odilone, da sempre molto attento alle anime del Purgatorio cui dedicava preghiere e sacrifici, il monaco raccontò che, a seguito di un naufragio sulle coste siciliane vi incontrò un eremita, che gli disse sentire spesso le voci sofferenti delle anime del Purgatorio e insieme le grida dei demoni che gridavano proprio contro di lui, l’abate Odilone. La tradizione delle commemorazione dei defunti venne poi ufficialmente fatta propria dall’intera Chiesa di Roma nel 1311.

Preghiera per la Festa dei Morti:

Dio misericordioso e amorevole, in questa giornata dedicata alla commemorazione dei nostri cari defunti, solleviamo i nostri cuori in preghiera. Ti chiediamo di accogliere con amore le anime dei nostri amici, familiari e di tutti coloro che ci hanno preceduto nella vita eterna.

O Padre, concedi loro la tua luce e la tua pace. Possano trovare riposo e consolazione nelle tue braccia accoglienti. Ti affidiamo i ricordi che abbiamo condiviso con loro, le risate, le gioie e anche le sfide che abbiamo superato insieme.

Ti preghiamo per coloro che ancora soffrono per queste perdite. Concedi loro conforto nei momenti di tristezza, e fa’ sì che possano trovare nella tua presenza la forza per andare avanti.

Nel ricordare coloro che ci hanno lasciato, rinnoviamo la nostra fede nella vita eterna che ci attende. Aiutaci a vivere le nostre vite con saggezza, amore e compassione, affinché un giorno possiamo riunirci con i nostri cari nel tuo regno celeste.

Ti ringraziamo, Signore, per l’amore eterno che ci circonda e ci sostiene, anche oltre il velo della morte. Con fiducia e speranza, affidiamo le anime dei nostri cari alle tue mani amorevoli, nella certezza che saranno per sempre accolti nella tua infinita misericordia.

Con umiltà e gratitudine, preghiamo nel nome di Gesù Cristo, nostro Signore.

Amen.

Preghiera da recitare il 2 novembre

«Un giorno dopo l’altro,
o Signore della mia vita,
starò davanti a te a faccia a faccia.
A mani giunte,
o signore di tutti i mondi,
starò davanti a te a faccia a faccia.
Sotto il grande cielo
in solitudine e silenzio,
con cuore umile
starò davanti a te a faccia a faccia.
In questo tuo mondo operoso,
nel tumulto del lavoro e della lotta,
tra la folla che s’affretta,
starò davanti a te a faccia a faccia.
E quando il mio lavoro in questo mondo
sarà compiuto, o Re dei re,
solo e senza parole,
starò davanti a te a faccia a faccia».

Perché si prega per i defunti?

Sembra un paradosso, ma non lo è affatto. Si prega per i morti per celebrare la vita, perché si crede che essi siano vivi nel Signore, per accompagnarli nel cammino di avvicinamento a Lui. Con la preghiera, infatti, si aiutano le anime alle prese con un itinerario di purificazione. Parliamo del Purgatorio, che il Compendio del Catechismo al numero 210 definisce come «lo stato di quanti muoiono nell’amicizia di Dio, ma, benché sicuri della loro salvezza eterna, hanno ancora bisogno di **purificazione per entrare nella beatitudine celeste». E il numero successivo aggiunge: «In virtù della comunione dei santi, i fedeli ancora pellegrini sulla terra possono aiutare le anime del purgatorio offrendo per loro preghiere di suffragio, in particolare il Sacrificio eucaristico, ma anche elemosine, indulgenze e opere di penitenza».

Tuttavia, al di là di queste motivazioni teologiche alla base delle commemorazioni dei defunti, ci sono anche ragioni spirituali al limite dello psicologico. Pregare per i morti significa credere che esista una vita oltre a questa, che incontreremo il Signore, che esiste un legame diretto tra la terra e il cielo. Ma è anche un modo per sentire più vicine le persone che abbiamo amato, per ringraziarle di esserci state, per imparare dal ricordo delle loro esistenze ciò che il Signore vuole insegnarci.